Stiamo aspettando la manifestazione della grazia del Signore che metterà fine all’occupazione e all’ingiustizia, liberandoci da quelle paure, difficoltà e divisioni interne che affliggono questa terra. Aspettiamo l’alba di una nuova era nella quale sorgerà il sole di pace e giustizia. Speranze di pace ma anche denuncia dei mali che stritolano da decenni la Terra Santa: è quanto contiene il messaggio di Natale del Patriarca Latino di Gerusalemme, mons. Fouad Twal, diffuso oggi a Gerusalemme. Natale è ritornato scrive Twal – e ci ritrova più portati alla speranza, per i recenti incontri internazionali, ai più alti livelli, tra responsabili religiosi e anche tra diversi promotori di pace. C’è stato un vero salto di qualità, basato su una sincera volontà di progredire nella pace, nel dialogo e nell’accettazione dell’altro, e si è presa una certa distanza dagli atteggiamenti di intransigenza, dai pregiudizi e dalle accuse d’infedeltà. Possa la grazia di Natale accompagnare i leader che hanno intrapreso queste iniziative di pace, benedire i loro sforzi e coronarli di successo. Ma questa speranza, avverte il patriarca, non deve far dimenticare l’instabilità, la mancanza di prospettive chiare per l’avvenire, la mancanza di sicurezza, le aggressioni contro i cittadini e le violazioni contro proprietà e beni. Nel suo messaggio mons. Twal, esorta a non dimenticare Gerusalemme, che soffre dagli illegali insediamenti e di un’emorragia di emigrazione dei suoi figli cristiani verso l’estero, a causa della mancanza di pace e del deterioramento della situazione politica. Tutto ciò non fa altro che suscitare in noi una forte apprensione. Preoccupazione anche per gli altri villaggi e città della Terra Santa che soffrono disagi e tribolazioni a causa delle difficoltà di comunicazione interna ed esterna. Con dolore e rammarico costatiamo l’imposizione ai civili di barriere di chiusura, posti di controllo esasperante e costruzione di muri di isolamento. Il che provoca violenze e coercizioni, accresce il sentimento d’ostilità e odio tra i popoli, quando abbiamo, invece, bisogno di serenità, fiducia reciproca e collaborazione. La prossima visita, a maggio, di Benedetto XVI in Terra Santa continua il messaggio confermando la notizia del viaggio papale – sia un’opportunità di armonia tra i popoli, un’occasione per togliere le barriere, risolvere i problemi, alleviare le sofferenze e rinsaldare i rapporti, di modo che tutti i popoli della regione godano di sicurezza e pace. Infine un appello: non dimenticate Betlemme e Gerusalemme nelle preghiere. Non lasciate la Terra Santa sola nella sua tribolazione. Rimanga terra di amore e pace, di riconciliazione e giustizia per tutti i suoi figli.Sir