Le leggi della natura siano di stimolo per contemplare le opere del Signore. Benedetto XVI all’Angelus spiega il ruolo dell’astronomia per scandire i tempi della preghiera ed invita – a pochi giorni dal Natale a prepararsi per accogliere il Redentore. Un’insolita lezione di astronomia del Papa, che è partito nella sua riflessione dal tema dell’Annunciazione – offerto dal Vangelo nella quarta domenica di Avvento – mistero cui ritorniamo ogni giorno recitando l’Angelus, la preghiera che ci fa rivivivere il momento decisivo in cui Dio bussò al cuore di Maria e, ricevuto il suo sì incomincio a prendere carne in lei e da lei. A pochi giorni dal Natale il Papa ha quindi invitato a fissare lo guardo sul mistero ineffabile che Maria ha custodito per nove mesi nel suo grembo verginale”, Il mistero di Dio che si fa uomo. E’ questo – ha detto il Papa – il primo cardine della redenzione. Il secondo è la morte e risurrezione di Gesù, e questi due cardini inseparabili manifestano un unico disegno divino: salvare l’umanità e la sua storia assumendole fino in fondo col farsi carico interamente di tutto il male che le opprime.Mistero di salvezza che oltre a quella storica, ha una dimensione cosmica: Cristo ha sottolineato il Santo Padre – è il sole di grazia che, con la sua luce, trasfigura ed accende l’universo in attesa. E la stessa Festa del Natale ha spiegato il Papa è legata al solstistizio d’inverno, che segna l’allungarsi delle giornata nell’emisfero boreale, e questo a partire dalle ore 12 del 21 dicembre.Benedetto XVI ha ricordato che Piazza San Pietro è una meridiana, laddove il grande obelisco getta la sua ombra la più lunga dell’anno in questi tempi – lungo una linea che corre sul selciato, verso la fontana sotto la sua finestra. Questo per rimarcare il ruolo dell’astronomia nello scandire i tempi della preghiera, come l’Angelus recitato al mattino, a mezzogiorno e a sera; per cui anticamente con la meridiana si conosceva il mezzogiorno vero’ e si regolavano gli orologi. Il Papa ha così colto l’occasione per segnalare l’Anno mondiale 2009 dell’Astronomia, indetto nel 4° centenario delle prime osservazioni al telescopio di Galileo Galilei. Diversi furono – ha poi rammentato – i pontefici cultori di questa scienza come Silvestro II che la insegnò, Gregorio XIII, cui dobbiamo il nostro calendario, e San Pio X che sapeva costruire orologi solari. Se i cieli, secondo le belle parole del salmista, narrano la gloria di Dio, anche le leggi della natura, che nel corso dei secoli tanti uomini e donne di scienza ci hanno fatto capire sempre meglio, sono un grande stimolo a contemplare con gratitudine le opere del Signore.Tornando al tema del Natale, impariamo – ha concluso Benedetto XVI – da Giuseppe e Maria il segreto del raccoglimento per gustare la gioia di accogliere Gesù “il Redentore che viene a stare con noi, Parola d’amore di Dio per l’umanità di ogni tempo.Dopo la recita dell’Angelus, nei saluti ai pellegrini di tutto il mondo, il Papa ha rivolto un indirizzo particolare a 50 novelli sacerdoti dei Legionari di Cristo, ordinati ieri dal cardinale Angelo Sodano nella Basilica di San Paolo fuori le Mura a Roma, ed ancora all’associazione palermitana Quelli della Rosa Gialla, che ha realizzato un’opera teatrale ispirata alla vita di don Pino Puglisi, ucciso dalla mafia 15 anni fa. (Fonte: Radio Vaticana)