Ogni società liberale deve valutare attentamente in che misura la libertà di parola e di espressione può essere permessa per ignorare le sensibilità religiose. La questione è di particolare importanza quando l’integrazione armoniosa di diversi gruppi religiosi è una priorità. Lo ha dichiarato oggi Benedetto XVI ricevendo in udienza, per la presentazione delle lettere credenziali, l’ambasciatrice di Svezia presso la Santa Sede, Perols Ulla Birgitta Gudmundson. Il diritto di essere difeso contro la discriminazione è a volte invocato in circostanze che mettono in discussione il diritto dei gruppi religiosi di affermare e mettere in pratica le loro profonde convinzioni ha spiegato il Papa portando ad esempio la fondamentale importanza per la società dell’istituzione del matrimonio, inteso come un’unione a vita tra un uomo e una donna, aperta alla trasmissione della vita. E perfino lo stesso diritto alla vita, nel caso del nascituro, – ha rimarcato il Pontefice – è spesso negata l’incondizionata tutela giuridica che merita. Mantenere un equilibrio tra libertà concorrenti ha concluso – rappresenta una delle più delicate sfide morali cui deve fare fronte uno Stato moderno.Sir