Vita Chiesa
VATICANO: PRESENTATO DOCUMENTO SU PSICOLOGIA E FORMAZIONE DEI PRESBITERI
Non si può dimenticare che persone inadatte, con inconsistenze affettivo-sessuali e relazionali provocano ricadute negative sulla Chiesa, e quindi sui fedeli, diventando ostacolo anziché ponte all’incontro con Gesù, ma soprattutto non si può dimenticare che esse vivono poi il ministero come un peso tale «da compromettere l’equilibrio affettivo e relazionale»: lo ha detto stamane in Vaticano don Carlo Bresciani, consultore della Congregazione per l’Educazione Cattolica, durante la presentazione alla stampa del documento Orientamenti per l’utilizzo delle competenze psicologiche nell’ammissione e nella formazione dei candidati al sacerdozio. Secondo don Bresciani, l’intervento dello psicologo avrà lo scopo di favorire «una maggiore padronanza, non solo delle proprie debolezze, ma anche delle proprie forze umane e spirituali, [la quale] permette di donarsi con la dovuta consapevolezza e libertà a Dio, nella responsabilità verso se stessi e verso la Chiesa». Un capitolo importante della formazione sacerdotale, che aveva già acquistato un rilievo particolare negli anni settanta del secolo scorso, specie nel mondo anglosassone, riguarda l’uso delle competenze psicologiche nel processo del discernimento vocazionale. Sappiamo che l’uso di esse è diventato obbligatorio in moltissime diocesi per i candidati che desiderano entrare in seminario: lo ha detto stamane in Vaticano, in occasione della presentazione del documento sulla formazione dei presbiteri, mons. Jean-Louis Bruguès, segretario della Congregazione per l’Educazione Cattolica. L’arcivescovo ha ricordato che lo studio sull’uso delle competenze psicologiche nell’ammissione e nella formazione dei candidati al sacerdozio è stato avviato, per incarico della Segreteria di Stato, da parte della Congregazione per l’Educazione Cattolica già da oltre 30 anni. La Nota indicativa’, mandata dalla Segreteria di Stato e allegata alla Lettera del Card. Villot, in data 19 novembre 1975, sottolineava la difesa della intimità della persona umana di fronte a qualunque tipo di possibile violazione. Quindi si tratta di una attenzione di lungo periodo che attesta la serietà con cui la Chiesa intenda usufruire delle scienze psicologiche, inserite in una visione di fede.