Esiste una sensibilità sempre più diffusa dell’importanza della Parola di Dio per la vita della Chiesa e, in particolare, per la sua rinnovata missione di evangelizzazione e di promozione nel mondo attuale. A poco meno di un mese dall’inizio della XII Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi sul tema: La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa (Vaticano, 5-26 ottobre), il segretario generale, mons. Nikola Eterović, fa il punto sulla preparazione di questo appuntamento. La Segreteria generale del Sinodo dei vescovi spiega mons. Eterović in un’intervista al SIR che verrà pubblicata sui prossimi due numeri del servizio bisettimanale (nn. 60-61) sta portando a termine numerose attività tecniche che l’organizzazione di un evento di così grande importanza richiede. Siamo grati a tante persone, soprattutto di vita contemplativa, che continuano a pregare per il successo spirituale della prossima Assemblea sinodale. La preghiera è il modo più concreto e fecondo con cui tutti i cristiani possono contribuire all’esito positivo dell’assise sinodale. Circa il tema la Parola di Dio mons. Eterović sottolinea che è inscindibilmente unito a quello della precedente assemblea l’Eucaristia svoltasi nel 2005. La successione dei due temi commenta appare logica: nella liturgia la proclamazione della Parola è orientata all’Eucaristia come al suo fine connaturale. La preparazione alla prossima Assemblea ha già portato importanti frutti, afferma mons. Eterović, senza anticipare i risultati della riflessione sinodale: Vi sono numerose pubblicazioni sulla Parola di Dio. Vari vescovi hanno scritto Lettere pastorali sull’argomento dedicando l’anno pastorale all’approfondimento di tale tema. Si stanno organizzando convegni, simposi, incontri. Si sta diffondendo sempre di più la pratica della Lectio divina. Cresce la coscienza che i fedeli devono conoscere di più e meglio la Bibbia, il libro più tradotto nel mondo ma purtroppo non sufficientemente letto. Mons. Eterović ricorda anche alcune inchieste circa la frequentazione della Scrittura da parte dei fedeli e degli uomini di buona volontà. I risultati non sono incoraggianti. Per esempio, secondo i dati forniti da Eurisko, in Italia solo il 38% dei praticanti ha letto un brano della Bibbia nel corso di un anno. La percentuale scende al 27% quando si prende in esame la popolazione totale adulta. Ovviamente, i cattolici praticanti sono privilegiati perché partecipano ogni domenica e giorno di precetto all’Eucaristia, ascoltano la Parola di Dio. Da qui l’impegno a riscoprire la Parola, ritrovando come ha detto Benedetto XVI la sua giovinezza, e a rinnovare il suo dinamismo missionario.Sir