Vita Chiesa

ANGLICANI, CONFERENZA LAMBETH SI CONCLUDE CON APPELLO ALL’UNITA’

Si è concluso con un appello all’“unità”, che non sia “tolleranza” ma si fondi su un’accettazione “pacifica” delle diversità nella fede cristiana, la conferenza di Lambeth che in Inghilterra ha riunito 650 vescovi anglicani provenienti da tutto il mondo. Nel suo intervento finale, ieri sera l’arcivescovo di Canterbury Rowan Williams ha chiesto di superare le tensioni che negli ultimi tempi hanno attraversato la confessione. “La nostra comunità – ha detto il primate della Chiesa anglicana – aspira a restare unita, ma non solo come associazione di amici gentili; cerca la profondità di Cristo, per trovare lì la propria unità”. In corso per tre settimane nell’università di Kent, a Canterbury, la XIV conferenza di Lambeth è stata condizionata dalla decisione di circa 200 vescovi, africani, statunitensi e australiani, di non partecipare ai lavori; secondo diversi media internazionali, ad alimentare polemiche e contrapposizioni è stato soprattutto il nodo delle ordinazioni episcopali di omosessuali e donne. Presentate forse in modo approssimativo alla stregua di battaglia tra “liberali” contro “conservatori”, queste tensioni non hanno impedito che alla conferenza si discutesse di una gran varietà di temi, dall’evangelizzazione alle ingiustizie sociali alle violenze nei confronti delle donne. “Forse non abbiamo risolto tutti i nostri problemi ma siamo al lavoro”, ha detto Williams. “Nei prossimi mesi – ha aggiunto il primate anglicano – sarà importante coinvolgere anche coloro che non erano presenti alla conferenza”.Misna