Elevo la mia preghiera affinché possiate tutti beneficiare del sostegno che la Social Services Agency dell’Arcidiocesi di Sydney mette a disposizione, e affinché il bene che qui si compie continui a lungo nel futuro: sono le parole iniziali del discorso pronunciato dal Papa, durante l’incontro con un gruppo di giovani, ospiti della Comunità di recupero dell’Università di Notre Dame di Sydney (testo integrale). Dopo aver richiamato le parole di Mosè (Ti ho posto davanti la vita e la morte…), Benedetto XVI ha affermato che a volte la gente adora altri dei’ senza rendersene conto. I falsi dei’, qualunque sia il nome, l’immagine o la forma che loro attribuiamo, sono quasi sempre collegati all’adorazione di tre realtà: i beni materiali, l’amore possessivo, il potere. Per resistere a queste tre tentazioni, definite la via che conduce alla morte, il Papa ha proposto la via per scegliere la vita, consistente nella adorazione dell’unico vero Dio. Un luminoso esempio di che cosa vuol dire allontanarsi dalla via della morte per incamminarsi sulla via della vita ha spiegato Benedetto XVI – lo troviamo in una pagina del Vangelo che, ne sono sicuro, tutti voi conoscete bene: la parabola del figliol prodigo. Partendo dall’esempio del figliol prodigo che scialacquò la sua eredità in una vita di vizi e alla fine si trovò in uno stato di abietta povertà e di miseria, Benedetto XVI ha sviluppato una catechesi sulla devianza giovanile. Molti di voi hanno sperimentato personalmente la vicenda attraverso la quale passò quel giovane ha detto rivolgendosi agli ospiti della Comunità di recupero dell’Università di Notre Dame -. Forse avete compiuto scelte delle quali ora vi rammaricate (…). La scelta di abusare di droghe o alcool, di entrare in attività criminali o autolesioniste poté allora apparire come una via di uscita da una situazione di difficoltà o di confusione. Il Papa ha poi proseguito: Voi adesso sapete che, invece di portare la vita, ha portato la morte. Prendo atto volentieri del coraggio dimostrato nello scegliere di ritornare sulla via della vita, proprio come il giovane della parabola. Avete accettato l’aiuto: dagli amici o dai familiari, dal personale del programma Alive, da quanti hanno grandemente a cuore il vostro benessere e la vostra felicità. Ha quindi esortato i giovani ospiti a divenire ambasciatori di speranza per quanti si trovano in situazioni simili, sicuri dell’amore di Gesù che vi accoglie a braccia spalancate.Sir