Vita Chiesa

CARITAS IN EUROPA: GIORDANO (CCEE), «MOTORE DEL CAMMINO ECUMENICO E INTERRELIGIOSO»

L’Europa “deve occuparsi del mondo”, quindi del “bene comune universale”, che “coincide con la realtà del dialogo in profondità”: la Caritas, in questo senso, è “il vero motore del cammino ecumenico”, può “far incontrare le religioni” ed “ispirare la grande opera educativa e culturale” capace di “ridare ordine alle idee dell’Europa”. E’ questo, in sintesi, il pensiero di mons. Aldo Giordano, segretario generale del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa, intervenuto oggi ad Assisi all’assemblea tematica sul tema “Dare un futuro all’Europa: l’opera delle Chiese cristiane”, nella terza giornata del 32° convegno nazionale delle Caritas diocesane d’Italia che si chiude domani. “Parlare di confini – ha precisato mons. Giordano – significa pensare l’Europa non come una fortezza, chiusa nell’interesse per il proprio bene, ma come un continente che diviene più stabile per meglio realizzare lo scambio dei beni con le altre regioni della terra e contribuire alla giustizia e alla pace del mondo”. “In un’epoca di mobilitazione universale e di collegamento globale – ha precisato – l’Europa può comprendersi solo nel suo legame con gli altri continenti. Il vero punto di interesse è il ‘bene comune universale’ e non l’esclusivo bene di un solo continente”. “L’Europa deve occuparsi del mondo – ha aggiunto mons. Giordano – anche perché il mondo sta venendo in Europa”. Per mons. Giordano è importante che l’Europa si interroghi sul senso della vita. “Non dobbiamo dimenticarci – questo è uno dei suoi esempi -, che ogni anno in Europa muoiono 50.000 persone per suicidio e che in 7/8 Paesi europei la più alta percentuale di morte dei giovani è costituita dal suicidio”. Ma sul capitolo dei valori europei rimane aperta la divergenza sui contenuti dei valori stessi: “Nel nome dello stesso valore – ha detto – si possono sostenere posizioni del tutto contrarie: per esempio la dignità umana viene citata sia contro l’aborto sia a favore dell’aborto”. Lo stesso per l’eutanasia, l’uso delle cellule staminali, ecc. In una Europa delle diversità e del pluralismo ecumenico e religioso (285 milioni di cattolici, 161 milioni di ortodossi, 77 milioni di protestanti, 26 milioni di anglicani, 2 milioni e mezzo di ebrei, 35 milioni di musulmani, 2 milioni e mezzo di buddisti e tanti aderenti a religioni “alternative), secondo mons. Giordano l’unica strada è “il dialogo vero, per mettere insieme unità e distinzione, realizzare una unità che sia non distruzione ma inveramento delle distinzioni”. Perché, ha sottolineato più avanti, “il bene comune coincide con la realtà del dialogo”. Il servizio delle Caritas consiste dunque nella “realizzazione nel mondo di laboratori di solidarietà, di giustizia, di vita sostenibile, di pace, di dignità umana, di diritti umani, ma anche di cattolicità, dialogo interreligioso e cultura”.Sir