Un appello a tutte le persone implicate nella vendita e nel traffico di armi, con interessi spesso molto lucrativi, ad interrogarsi sulle conseguenze dei loro comportamenti. Possa la comunità internazionale impegnarsi in quest’ambito, a fianco delle comunità locali, per porre la pace come priorità in ogni Paese: lo ha detto oggi Benedetto XVI, alla presentazione delle lettere credenziali del nuovo ambasciatore del Camerun presso la Santa Sede, Antoine Zanga. Il Papa ha invitato tutti i camerunesi ad avere una coscienza sempre più acuta del bene comune con l’auspicio che la comunità internazionale, tramite aiuti adeguati e ben indirizzati possa contribuire a rompere il circolo vizioso del sottosviluppo e della povertà estrema. Benedetto XVI ha chiesto anche, per il Camerun, un annullamento del debito e una ripartizione più equa delle ricchezze. La presenza nel Paese di un grande numero di rifugiati in fuga da conflitti è motivo anche per un invito alle nazioni della regione a rispondere sempre di più alle esigenze della sicurezza e della pace, per fronteggiare i diversi focolai di violenza, di cui è vittima la popolazione innocente e la Chiesa stessa, come dimostrano le morti tragiche di mons. Yves Plumey, del padre gesuita Engelbert Mveng e del frate claretiano tedesco Anton Probst. Uno dei doveri fondamentali dei responsabili politici ha affermato il Papa è senza dubbio offrire ai loro concittadini una situazione sociale in pace e concordia, che ponga fine alle tensioni e allo scontento, che generano regolarmente dei conflitti, per far prevalere il dialogo e il rispetto della legittima diversità culturale tra i gruppi sociali ed etnici, per costruire ed unificare la nazione.Sir