Vita Chiesa

BENEDETTO XVI: LA COMUNICAZIONE RISPETTI SEMPRE LA VERITA’

“Le diverse forme di comunicazione – dialogo, preghiera, insegnamento, testimonianza, proclamazione – ed i loro diversi strumenti – stampa, elettronica, arti visive, musica, voce, gestualità e contatto – sono tutte manifestazioni della fondamentale natura della persona umana”: lo ha detto stamane in Vaticano il Papa Benedetto XVI, rivolgendosi ai partecipanti al congresso delle Facoltà di comunicazione delle Università Cattoliche, promosso dal Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali. “E’ evidente – ha aggiunto – che al cuore di ogni seria riflessione sulla natura e gli scopi dell’umana comunicazione deve esserci un impegno sulla questione della verità (…) in quanto il valore finale di ogni comunicazione si trova nella sua veridicità”. Benedetto XVI ha poi esortato i presenti (un centinaio tra decani, docenti e studiosi da una cinquantina di paesi diversi) “a nutrire la passione per la verità e il bene che è sempre forte nei giovani”. La formazione specifica non dovrebbe mai – secondo il Pontefice – “essere affrontata come un semplice esercizio tecnico o come il solo desiderio di fornire informazioni”, ma dovrebbe essere volta a “promuovere la giustizia e la solidarietà, rispettando in ogni circostanza il valore e la dignità di ogni persona, che ha diritto a non essere ferita in ciò che concerne la sua vita privata”. Riflettendo sull’odierna situazione sociale, Benedetto XVI ha poi aggiunto: “Sarebbe una tragedia per il futuro dell’umanità se i nuovi strumenti della comunicazione, che consentono di diffondere la conoscenza e le informazioni in maniera molto rapida ed efficace, non fossero accessibili a quanti vivono in condizioni di marginalità economica e sociale”, sottolineando anche che le odierne tendenze della comunicazione rischiano “di eliminare i costumi tradizionali e le culture locali, specialmente per quanto riguarda i valori familiari e sociali, l’amore, la solidarietà e il rispetto della vita”. Riferendosi poi al tema dell’ “identità di una Università o Scuola cattolica”, ha affermato che “tale identità non è semplicemente una questione di numero di studenti cattolici; è soprattutto una questione di convinzione”. Ha poi esortato i docenti presenti, rimarcandone il “ruolo privilegiato non solo nella vita dei vostri studenti, ma anche nella missione delle vostre Chiese locali e dei loro Pastori per far conoscere la Buona Novella dell’amore di Dio a tutte le genti”.Sir