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Siria: Acs, ricostruzione di una casa per anziani ad Aleppo
Un nuovo progetto per la ricostruzione della casa per anziani delle Figlie della Carità di San Vincenzo de' Paoli di Aleppo. A lanciarlo è Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs) che intende così rispondere all'emergenza «anziani» provocata dal conflitto.
Dal 2011 ad oggi, afferma Acs in una nota, più della metà dei cristiani ha abbandonato la Siria. A partire sono stati soprattutto i giovani che spesse volte si sono visti costretti a lasciare in patria nonni e genitori. E così molti degli anziani cristiani non hanno nessuno che si prenda cura di loro. Sono soli per un gesto d’amore, perché sono stati loro stessi a spingere i propri figli e nipoti a partire per salvarsi e cercare un futuro migliore all’estero. «Si tratta di un centro che potrà accogliere circa 80 anziani in 40 stanze – spiega mons. Denys Antoine Chahda, arcivescovo siro-cattolico di Aleppo -. Tutti gli ospiti riceveranno cibo, medicine e assistenza costante. Molti anziani sono gravemente malati».
La casa per anziani è presente ad Aleppo dal 1898 ma l’attuale struttura, inaugurata nel 1983, è stata in gran parte distrutta dalla guerra. Sono dunque necessari lavori di ristrutturazione sia della facciata che degli ambienti interni oltre al ripristino delle reti elettrica, idrica e fognaria. Deve essere riparata anche la cappella interna dove, come in passato, sarà celebrata la messa quotidiana. I lavori sono già iniziati, ma per il completamento occorrono 100mila euro.
Nelle scorse settimane il direttore di Acs-Italia, Alessandro Monteduro, ha verificato lo stato di avanzamento dei lavori. «Il nostro intento è quello di permettere a queste persone rimaste sole di rimanere in vita e di vivere con dignità», aggiunge mons. Chahda denunciando altresì la difficoltà della situazione attuale ad Aleppo. «Nel governatorato di Idib, ad appena 15 chilometri da Aleppo, vi sono circa 70mila uomini dell’Isis. I cristiani hanno paura e in molti pensano a lasciare la Siria. Il che significa che ci saranno sempre più anziani soli bisognosi di cure». La speranza degli anziani cristiani è riposta come sempre soltanto nella Chiesa e nella generosità dei loro fratelli nella fede italiani, ai quali mons. Chahda lancia un appello tramite Acs: «Chiedo ai benefattori italiani di aiutarci, di ricordarci nelle vostre preghiere e di sostenere concretamente questa casa di riposo che è assolutamente necessaria! Grazie per il vostro aiuto, che Dio vi benedica!».