Un modello di laicità positiva. Così Benedetto XVI ha definito gli Stati Uniti durante l’incontro con i giornalisti sull’aereo che lo conduce verso l’America, meta del suo ottavo viaggio internazionale. Lo si legge nell’articolo dell’Osservatore romano, in uscita stasera. Il boeing 777 dell’Alitalia con il Papa a bordo, decollato stamattina dall’aeroporto di Roma-Fiumicino, arriverà alla Andrews Air Force Base verso le 22 italiane. Il Papa si è intrattenuto con i giornalisti al seguito, subito dopo il decollo. Rispondendo alle domande, scrive l’Osservatore romano, Benedetto XVI in un certo senso ha anticipato le tematiche che affronterà durante la sua permanenza negli Stati Uniti: dal profilo eminentemente religioso e pastorale del suo viaggio alle aspettative per l’incontro con i cattolici americani, con gli ebrei e con i rappresentanti delle altre Chiese e confessioni cristiane, all’atteso appuntamento alle Nazioni Unite per il sessantesimo anniversario della Dichiarazione dei diritti dell’uomo. Soffermandosi sulla crescente presenza negli Stati Uniti di immigrati da Paesi dell’America Latina, prevalentemente cattolici, il Papa ha sottolineato che la loro presenza rappresenta una sfida per la Chiesa chiamata ad affiancarli con grande sollecitudine pastorale, nella consapevolezza del rischio di disgregazione che corrono le loro famiglie. Sulle orme dei predecessori (Paolo VI e Giovanni Paolo II, ndr.) Benedetto XVI si reca per la prima volta da Pontefice negli Stati Uniti d’America sottolinea l’Osservatore romano – per annunciare la grande verità di Gesù Cristo speranza per gli uomini e le donne di ogni lingua, razza, cultura e condizione sociale’. Due le tappe del viaggio: Washington e New York. Nelle due diverse dimensioni di questo viaggio, da un lato, l’incontro con la comunità ecclesiale statunitense e, dall’altro, quello con le nazioni e i popoli rappresentati all’Onu, appare evidente – si legge sull’Osservatore romano – il filo conduttore della speranza: Nel cuore dell’istituzione che rappresenta i popoli e le attese degli ultimi il Papa intende farsi voce di quanti non ne hanno, indicando, attraverso il dialogo, nuovi traguardi di libertà, di convivenza pacifica e di solidarietà. Al centro del viaggio c’è la verità del Vangelo da riproporre anzitutto alla comunità cattolica locale, chiamata ad essere confermata e rinnovata nella fede; ma anche alle società e alle culture di tutti i Paesi rappresentati all’Onu. Il Papa, conclude l’Osservatore romano, si presenta come testimone della fiducia nell’uomo e nella ragione. Il suo è un invito a non arrendersi rivolto alla società moderna minacciata da sfide e problemi che incombono sul proprio futuro.Sir