Vita Chiesa

GROSSETO, IL VESCOVO SCRIVE A DIVORZIATI E SEPARATI E LI INVITA AD UN INCONTRO

“Carissimi fratelli e sorelle, come Vescovo di questa nostra Chiesa, da molto tempo sento il desiderio di rivolgermi a voi che avete vissuto il dramma della separazione, o che vivete una nuova unione, o magari siete entrati in una totale sfiducia nell’efficacia del Sacramento del Matrimonio”. Monsignor Franco Agostinelli, vescovo di Grosseto, si è rivolto così a chi è separato o divorziato, con una lettera distribuita attraverso i parroci. “Mi rendo conto – prosegue il vescovo – che talvolta il vostro rapporto con la Comunità Ecclesiale è stato ferito da incomprensioni o durezze prive di misericordia. Vorrei allora, nel pieno rispetto delle indicazioni che il Magistero della Chiesa ci offre, sedermi semplicemente con voi, per aprire un dialogo, per ascoltare i vostri disagi e le vostre sofferenze, per potervi dire che la Chiesa non vi ha dimenticati e tanto meno vi rifiuta o vi giudica. Per questo vi chiedo una piccola fatica: quella di non restare chiusi nelle ferite dolorose della vostra storia o in un isolamento sterile e senza speranza. Vi chiedo allora di accogliere questo mio invito …”. Alla lettera segue adesso un incontro che si terrà domenica 6 aprile, dalle 16,30, presso il “Centro diocesano per la famiglia” “Casa delle Beatitudini”, (accanto alla chiesa di Roselle – Gr), nato per volontà di mons. Agostinelli, che fin dal suo arrivo in diocesi ha messo la famiglia tra le priorità pastorali. L’invito è rivolto ha chi ha avuto un’esperienza ferita di famiglia, ovvero le persone che vivono la separazione o il divorzio, o a chi si è fermato all’unione civile. Dopo la condivisione delle varie esperienze, l’incontro con mons. Agostinelli si concluderà con un piccolo momento conviviale preparato dall’Ufficio Diocesano di Pastorale Familiare.Anche in Maremma stanno notevolmente crescendo le cause di separazione o divorzio. I dati che fornisce il Tribunale Civile di Grosseto sono allarmanti: fra luglio 2005 e giugno 2006 le separazioni consensuali sono passate dalle 66 iniziali alle 316 iscritte successivamente al ruolo, e sono 425 i procedimenti iniziali per le separazioni non consensuali (che hanno tempi più lunghi). Oramai non si parla più, come un tempo, di crisi del settimo anno, ma del terzo o quarto anno. Crescono anche le situazioni di matrimoni che falliscono dopo trenta anni, quando i figli sono oramai grandi, e uscendo definitivamente di casa, fanno emergere ciò che non va nella coppia. In questi ultimi anni è però emerso in modo evidente che il vero problema di una coppia in crisi è l’isolamento in cui spesso si viene a trovare, che diviene ancora più cuocente dopo la separazione.