Vita Chiesa

CHIARA LUBICH: OMELIA DEL CARD. BERTONE, «LA SUA VITA UN CANTO ALL’AMORE DI DIO»

“La vita di Chiara è un canto all’amore di Dio, a Dio che è amore”. Lo ha detto nell’omelia il card. Tarcisio Bertone, Segretario di Stato vaticano, che sta presiedendo la cerimonia nella basilica di San Paolo fuori le mura per le esequie di Chiara Lubich. Bertone ha portato la partecipazione di papa Benedetto XVI al “grande dolore della sua famiglia spirituale”. Ricordando “gli ultimi mesi e giorni” di Chiara Lubich “provati dall’aggravarsi del male che l’ha spogliata di ogni energia fisica”, ha detto: “Chiara ha percorso la tappa finale del pellegrinaggio terreno accompagnata dalla preghiera e dall’affetto dei suoi che le si sono stretti in un grande ed ininterrotto abbraccio. Flebile ma deciso è stato, nel cuore della notte, l’ultimo ‘sì’ al mistico sposo della sua anima, Gesù abbandonato – risorto”. “Il secolo XX – ha detto il card. Bertone – è costellato di astri lucenti di questo amore divino”. E’ il secolo in cui “Dio ha suscitato innumerevoli ed eroici uomini e donne che, mentre lenivano le piaghe dei malati e dei sofferenti e condividevano la sorte dei piccoli, dei poveri e degli ultimi, dispensavano il pane della carità che sana i cuori”. Il cardinale ricorda tra questi “pionieri della carità” Madre Teresa ed aggiunge: “Chiara Lubich trova posto in questa costellazione”. Con “stile silenzioso ed umile” non ha creato “istituzioni di assistenza e di promozione umana” ma ha acceso “il fuoco dell’amore di Dio nei cuori”, suscitando persone che diffondono “l’amore – unità facendo di se stessi, delle loro case, del loro lavoro un ‘focolare’ dove ardendo l’amore diventa contagioso e incendia quanto sta accanto”. Bertone narra a questo punto le opere realizzate da Chiara: i movimenti “Famiglie nuove e “Umanità nuova”; le cittadelle sparse nei cinque continenti, il movimento giovanile ”Gen” e “Ragazzi per l’unità”.

“Proseguiamo la celebrazione eucaristica – ha detto Bertone – portando all’altare il nostro grazie al Signore per la testimonianza che ci lascia questa sorella in Cristo, per le sue intuizioni profetiche che hanno preceduto e preparato i grandi mutamenti della storia e gli eventi straordinari che ha vissuto la Chiesa nel secolo XX”. L’omelia si è conclusa ricordando le parole di un teologo belga, Jacques Leclerq, che Chiara amava ripetere spesso e che – ha aggiunto Bertone “sempre mi commuovono”: “’Verrò verso di Te, mio dio… e con il mio sogno più folle: portarti il mondo fra le braccia’. Questo è il sogno di Chiara, questo sia anche il nostro anelito incessante: ‘Padre, che tutti siano una cosa sola, perché il mondo creda’”.

Sir