Vita Chiesa

BENEDETTO XVI AI GIOVANI: L’UOMO E LA SPAVENTOSA POSSIBILITA’ DI ESSERE DISUMANO

“Dietro alla facciata del successo”, si nasconde “spesso un’esistenza vuota”: “apparentemente l’uomo non ha perduto niente, ma gli manca l’anima e con essa manca tutto”. Incontrando questo pomeriggio i giovani romani in vista della celebrazione della XXIII Giornata mondiale della Gioventù, il Papa ha riassunto così la “morale” di un film, dal titolo “Seelenwanderung” (Metempsicosi) a cui si era ispirato in una meditazione sulla Pentecoste, quando era arcivescovo di Monaco-Frisinga, ”per spiegare quale sia l’azione dello Spirito Santo in un’anima”. “Il film – ha detto il Papa presiedendo la liturgia penitenziale – racconta di due poveri diavoli che, per la loro bontà, non riuscivano a farsi strada nella vita. Un giorno a uno dei due venne l’idea che, non avendo altro da mettere in vendita, avrebbe potuto vendere l’anima. Questa venne acquistata a poco prezzo e sistemata in una scatola”. Da quel momento, con sua grande sorpresa, “tutto cambiò nella sua vita”: “iniziò una rapida ascesa, diventò sempre più ricco, ottenne grandi onori e alla sua morte si ritrovò console, largamente provvisto di denari e di beni . Dal momento in cui si era liberato della sua anima non aveva avuto più riguardi né umanità. Aveva agito senza scrupoli, badando solo al guadagno e al successo. L’uomo non contava più niente. Lui stesso non aveva più un’anima”.

“E’ ovvio – il commento di Benedetto XVI – che l’essere umano non può gettare via letteralmente la propria anima, dal momento che è essa a renderlo persona. Eppure ha la spaventosa possibilità di essere disumano, di rimanere persona vendendo e perdendo al tempo stesso la propria umanità”. In altre parole, per il Papa “la distanza tra la persona umana e l’essere disumano è immensa, eppure non si può dimostrare; è la cosa realmente essenziale, eppure è apparentemente senza importanza”. Così è per lo Spirito Santo, ha spiegato il Santo Padre ai giovani: “Se penetra nella persona, oppure no, non lo si può vedere né dimostrare; ma ciò cambia e rinnova tutta la prospettiva dell’esistenza umana. Lo Spirito Santo non cambia le situazioni esteriori della vita, ma quelle interiori”. Di qui la necessità di un “sincero esame di coscienza”, attraverso il “ministero della riconciliazione”, con il quale “confessiamo i nostri peccati, proponendoci di rimanere sempre sulla strada della conversione”. La “vera gioia”, secondo il Papa, “deriva dalla misericordia di Dio, si riversa nei nostri cuori e ci riconcilia con Lui”. E’ una “gioia contagiosa”; ha assicurato il Pontefice, esortando i giovani a farsi “testimoni” di essa.

“Anche oggi il mondo ha necessità di sacerdoti, di uomini e donne consacrati, di coppie di sposi cristiani”. Lo ha detto il Papa incontrando i giovani romani in preparazione alla Gmg di domenica prossima. “Per rispondere alla vocazione attraverso una di queste vie – ha proseguito – siate generosi, fatevi aiutare col ricorso al sacramento della confessione e alla pratica della direzione spirituale nel vostro cammino di cristiani coerenti”. “Cari giovani, questa città di Roma è nelle vostre mani”, ha poi esclamato Benedetto XVI: “A voi il compito di renderla bella anche spiritualmente con la vostra testimonianza di vita vissuta nella grazia di Dio e nella lontananza dal peccato, aderendo a tutto ciò che lo Spirito Santo vi chiama ad essere, nella Chiesa e nel mondo”. “La perdita del senso del peccato deriva in ultima analisi dalla perdita più radicale e nascosta del senso di Dio”, ha detto il Papa citando ciò che disse Giovanni Paolo II 25 anni fa, inaugurando il Centro Internazionale Giovanile San Lorenzo, una “iniziativa spirituale per favorire l’accoglienza dei giovani, lo scambio di esperienze e di testimonianze della fede, e soprattutto la preghiera che ci fa scoprire l’amore di Dio”. Benedetto XVI ha concluso esortando i giovani a “guardare alla Croce”, per accogliere “l’amore di Dio che vi viene donato dallo Spirito Santo” e diventare “redentori dei giovani del mondo”.

Sir