Vita Chiesa
BENEDETTO XVI, UDIENZA: IL PRIMATO ROMANO NECESSARIO PER SERVIRE L’UNICA CHIESA DI CRISTO
Vi ringrazio per la vostra presenza così numerosa ed auguro a ciascuno di vivere questo tempo della scuola come occasione propizia per una autentica formazione integrale. Questo il saluto e l’augurio rivolto oggi dal Papa agli insegnanti, gli alunni e i genitori delle scuole gestite dalle Apostole del Sacro Cuore di Gesù. Anche l’udienza generale di oggi, infatti, si svolge in due momenti distinti: nella Basilica vaticana, dove Benedetto XVI ha incontrato gruppi di studenti, e in Aula Paolo VI, dove il Papa terrà la catechesi odierna, soffermandosi sulla figura di San Leone Magno e proseguendo, così, il ciclo di catechesi sui padri apostolici, dopo le ultime cinque dedicate alla figura di Sant’Agostino. Agli studenti, il pontefice ha inoltre augurato di rafforzare la vostra adesione al Vangelo per essere sempre disponibili e pronti a compiere la volontà del Signore.
Quello del successore di Pietro è un ruolo unico nella Chiesa, perché a un solo apostolo è affidato ciò che a tutti gli apostoli è comunicato. A ribadirlo è stato oggi il Papa, citando uno dei bellissimi sermoni di san Leone Magno, primo vescovo di Roma a portare il nome di Leone e primo papa di cui ci sia giunta la predicazione, la cui figura è stata al centro dell’udienza generale. E’ spontaneo pensare a lui anche nel contesto delle attuali udienze generali del mercoledì le parole di Benedetto XVI appuntamenti che negli ultimi decenni sono divenuti per il vescovo di Roma una forma consueta di incontro con i fedeli e con tanti visitatori provenienti da ogni parte del mondo. Il pontificato di Leone Magno, che durò oltre 21 anni, ha ricordato il Papa, è stato senza dubbio uno dei più importanti nella storia della Chiesa. Leone Magno, per il pontefice, avvertì con particolare urgenza le responsabilità dl successore di Pietro, e queste responsabilità il pontefice seppe esercitare, in Occidente come in Oriente, intervenendo in diverse circostanze con prudenza, fermezza e lucidità attraverso i suoi scritti e mediante i suoi legati. In questo modo, secondo il Papa, mostrava come l’esercizio del primato di Pietro fosse necessario allora, come lo è oggi, per servire la comunione, caratteristica dell’unica Chiesa di Cristo.