Vita Chiesa

SANTA SEDE: PRIMO INCONTRO CON DELEGAZIONE MUSULMANA, «FONDAMENTALE LA LIBERTA’ RELIGIOSA»

Si svolge oggi e domani in Vaticano una riunione preliminare, di carattere tecnico-operativo, tra una delegazione musulmana e il Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso per definire alcuni aspetti procedurali per l’avvio di una riflessione comune e la preparazione di un incontro di personalità islamiche con il Santo Padre. La riunione segue un carteggio tra esponenti islamici e Santa Sede e la recente visita del cardinale Jean-Louis Tauran all’Università islamica di Al-Azhar al Cairo. Tra gli elementi di questo scambio epistolare figura una lettera inviata da 138 saggi musulmani al Papa e ai responsabili delle Chiese cristiane. Don Andrea Pacini, consultore della Commissione per i rapporti religiosi con i musulmani presso il Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, ha osservato ai microfoni della Radio Vaticana che “la lettera esprime il frutto del dialogo intercorso negli ultimi decenni. Certamente non ha risolto i problemi, ma apre – semmai – delle prospettive interessanti per poterli risolvere in futuro”. Il sacerdote definisce ”un passo avanti importante” l’affermazione contenuta nella lettera secondo la quale “espressione concreta dell’amore per il prossimo è il rispetto del suo diritto alla libertà religiosa” Un tema “molto caro alle comunità cristiane minoritarie nei Paesi musulmani e che spesso hanno invece notevoli difficoltà a vedersi riconosciuto questo diritto”. La libertà religiosa, prosegue don Pacini, “è una delle tematiche più delicate e direi anche una tematica fondamentale. Tra l’altro, all’interno del mondo musulmano contemporaneo, anche recentemente abbiamo assistito a spinte diversificate”. Mentre in Qatar “una chiesa cattolica sarà inaugurata dopo la prossima Pasqua”, non si può non prendere atto “che in Algeria, ad esempio, soltanto due anni fa è stata emanata una nuova legge che condiziona fortemente l’esercizio della libertà religiosa” ed è “soltanto di un mese fa la notizia dell’arresto di un prete cattolico soltanto perché aveva condotto una preghiera all’interno di una famiglia cattolica”. Il dialogo, conclude l’esperto, “sarà, quindi, efficace in quanto passerà dalla dimensione – che ci vuole – di carattere culturale alla traduzione in prassi giuridiche che tutelino la libertà religiosa. Questo mi sembra il banco di prova e la verifica di efficacia di ogni percorso di dialogo”.Sir