Vita Chiesa

BENEDETTO XVI AI GESUITI: TESTIMONIARE L’ARMONIA PROFONDA TRA FEDE E RAGIONE

“Oggi la Chiesa ha bisogno di voi”, perché i “lontani” non lo sono “tanto dal punto di vista geografico quanto da quello culturale”, e a sfidare il Vangelo sono “le frontiere che, a seguito di una errata o superficiale visione di Dio e del’uomo, vengono a frapporsi fra la fede e il sapere umano, la fede e la scienza moderna, la fede e l’impegno per la giustizia”. E’ l’appello rivolgo oggi dal Papa ai partecipanti al Capitolo generale della Compagnia di Gesù, esortati a non “accontentarsi della mediocrità”, ma a puntare alla “ricerca della qualità e solidità”. “La Chiesa – l’analisi di Benedetto XVI – ha urgente bisogno di persone di fede solida e profonda, di cultura seria e di genuina sensibilità umana e sociale, di religiosi e sacerdoti che dedichino la loro vita a stare proprio su queste frontiere per testimoniare e aiutare a comprendere che vi è invece un’armonia profonda fra fede e ragione”. Formare i suoi membri “nella scienza e nella virtù” è dunque per il Papa il compito preferenziale dei gesuiti, chiamati a “costruire ponti di dialogo con chi non appartiene alla Chiesa o ha difficoltà ad accettarne le posizioni e i messaggi” e nello stesso tempo a farsi “lealmente carico del dovere fondamentale della Chiesa di mantenersi fedele alla Parola di Dio, e del compito del Magistero di conservare la verità e l’unità della dottrina cattolica nella sua completezza”.

Oggi “il nostro mondo è teatro di una battaglia fra il bene e il male, e vi sono all’opera potenti forze negative”, che si manifestano soprattutto “attraverso tendenze culturali che spesso diventano dominanti, come il soggettivismo, il relativismo, l’edonismo, il materialismo pratico”. Lo ha detto il Papa, che ricevendo in udienza i gesuiti ha fatto notare che tali “potenti forze negative” causano “drammatiche situazioni di asservimento spirituale e materiale dei nostri contemporanei”. Di qui la richiesta alla Compagnia di Gesù di un “rinnovato impegno a promuovere e difendere la dottrina cattolica”, su alcuni “punti nevralgici oggi fortemente attaccati dalla cultura secolare”. Tra questi, Benedetto XVI ha citato quelli “della salvezza di tutti gli uomini in Cristo, della morale sessuale, del matrimonio e della famiglia”, che “vanno approfonditi e illuminati nel contesto della realtà contemporanea, ma conservando quella sintonia con il magistero che evita di provocare confusione e sconcerto nel popolo di Dio”. Secondo il Santo Padre, dunque, è necessario “ritrovare il senso più pieno” del “quarto voto”, caratteristico dei gesuiti, di obbedienza al Successore di Pietro, che “non comporta solo la prontezza ad essere inviati in missione in terre lontane, ma anche ad ‘amare e servire’ il Vicario di Cristo in terra” quali suoi “preziosi e insostituibili collaboratori”.

In un mondo “segnato da gravi squilibri economici e ambientali, da processi di globalizzazione guidati dall’egoismo più che dalla solidarietà, da conflitti armati devastanti ed assurdi”, oltre che da “nuove cause di povertà e di emarginazione”, bisogna “continuare e rinnovare” la missione “fra i poveri e con i poveri”. “Innumerevoli e drammatiche sono le situazioni di ingiustizia e di povertà – ha detto oggi il Papa ai gesuiti – e se bisogna impegnarsi a comprenderne e a combatterne la cause strutturali, occorre anche saper scendere a combattere fin nel cuore stesso dell’uomo le radici profonde del male, il peccato che lo separa da Dio, senza dimenticare di venire incontro ai bisogni più urgenti nello spirito della carità di Cristo”. Altro “meritorio servizio” tipico della Compagnia di Gesù è quello a favore dei rifugiati, che “spesso sono i più poveri fra i poveri e che hanno bisogno non solo del soccorso materiale”. Il Papa, infine, ha esortato a continuare a fare degli esercizi spirituali, tratto “fin dalle origini caratteristico della vostra Compagnia”, uno “strumento prezioso ed efficace per la crescita spirituale delle anime, in questo mondo secolarizzato in cui Dio sembra essere assente”e “in un tempo in cui la confusione e la molteplicità dei messaggi, la rapidità dei cambiamenti e delle situazioni, rende particolarmente difficile mettere ordine nella propria vita”.

Sir