Vita Chiesa

BENEDETTO XVI, UDIENZA: RISCOPRIRE L’IMPORTANZA DI MARIA NELLA VITA DELLA CHIESA

Un invito a “considerare attentamente l’importanza della presenza di Maria nella vita della Chiesa e nella nostra vita personale”. A rivolgerlo è stato oggi il Papa, che ha dedicato la prima udienza generale del 2008 alla figura di Maria, “madre di Dio” (Theotokos), dal titolo a lei attribuito ufficialmente nel Concilio di Efeso del 431, fino alla dottrina di Maria ricapitolata nell’ottavo capitolo della “Lumen gentium”. “La qualifica di Madre di Dio, così profondamente legata alle festività natalizie – ha ricordato Benedetto XVI – è l’appellativo fondamentale con cui la comunità dei credenti onora da sempre la Vergine” e che “esprime bene la missione di Maria nella storia della salvezza”, perché “tutti gli altri titoli attribuiti alla Madonna trovano il loro fondamento nella sua vocazione ad essere la Madre del Redentore, la creatura umana eletta da Dio per realizzare il piano della salvezza”. Anche al centro della rappresentazione della Natività, cuore delle feste natalizie, “troviamo la Vergine Madre che offre Gesù Bambino alla contemplazione di quanti si recano ad adorare il Salvatore: i pastori, la gente povera di Betlemme, i Magi”. La devozione del popolo cristiano, inoltre, “ha sempre considerato la nascita di Gesù e la divina maternità di Maria come due aspetti dello stesso mistero dell’incarnazione del Verbo”.

Dal titolo di “Madre di Dio”, ha spiegato il Papa, “derivano tutti gli altri titoli con cui la Chiesa onora la Madonna”: primo tra tutti, il “privilegio” dell’“Immacolata Concezione”, in virtù del quale Maria è “immune dal peccato fin dal suo concepimento” e “fu preservata da ogni macchia di peccato perché doveva essere la Madre del Redentore”. “Anche il posto unico e irripetibile che Maria ha nella Comunità dei credenti – ha fatto notare il Santo Padre – deriva dalla sua fondamentale vocazione ad essere la Madre del Redentore” e “madre della Chiesa”: titolo, questo, che Paolo VI attribuì “giustamente” a Maria durante il Concilio Vaticano II, il 21 novembre 1964. “Proprio perché Madre della Chiesa, la Vergine è anche Madre di ciascuno di noi, che siamo membra del Corpo mistico di Cristo”, ha proseguito Benedetto XVI: “Al momento supremo del compimento della missione messianica, Gesù lascia a ciascuno dei suoi discepoli, come eredità preziosa, la sua stessa Madre, la Vergine Maria”. Di qui l’augurio papale per il 2008: “Che il nuovo anno, iniziato sotto il segno della Vergine Maria – le parole del Papa – ci faccia sentire più vivamente la sua presenza materna, così che, sostenuti e confortati dalla protezione della Vergine, possiamo contemplare con occhi rinnovati il volto del suo Figlio Gesù e camminare più speditamente sulle vie del bene. Buon Anno a tutti!”.

La Natività non va “considerata come qualcosa del passato”, perché “noi siamo contemporanei” dei pastori, della gente di Betlemme, dei Magi e “siamo pieni di gioia nel dire ‘Dio con noi’, perché possiamo dire di sì al Bambino e a sua Madre, che è nostra madre”. Con queste parole, pronunciate a braccio durante la prima udienza del 2008, interamente dedicata alla figura di Maria, il Papa ha per così dire offerto un’interpretazione “mariana” della Natività, al centro delle feste natalizie appena trascorse. Anche i “privilegi” che derivano dai titoli con cui la Chiesa onora la Madonna, ha precisato fuori testo il Pontefice, “non servono per allontanare Maria, ma per rendercela vicina: Dio è, come con questa donna, vicinissimo a noi, e ci aiuta come madre e come sorella”. “Affidiamoci a Lei – la preghiera finale del Papa a partire dalla figura della “madre di Dio” – perché guidi i nostri passi in questo nuovo periodo di tempo che il Signore ci dona da vivere, e ci aiuti ad essere autentici amici del suo Figlio e coraggiosi artefici del suo Regno nel mondo, Regno della pace e della verità”.

“Saper considerare ogni giorno come un dono di Dio, da accogliere con riconoscenza e da vivere con rettitudine”. E’ lo speciale augurio rivolto ai giovani dal Papa per il 2008, al termine dell’udienza generale di oggi, la prima di quest’anno. Salutando i fedeli italiani, giunti numerosi nell’Aula Paolo – e presenti con slogan e canti, come quelli dei ragazzi della parrocchia “Resurrezione” di Napoli, o della rappresentanza arrivata da Locri – Benedetto XVI ha rivolto inoltre uno “speciale saluto” alla Comunità dei Legionari di Cristo, in particolare ai 48 sacerdoti novelli e ai rappresentanti di “Regnum Christi”. “Il mistero dell’Incarnazione che celebriamo in questo tempi liturgico – ha detto loro il Papa – vi illumini nel cammino della fedeltà a Cristo. Sull’Esempio di Maria, sappiate custodire, meditare e seguire il Verbo che a Betlemme si è fatto carne, e diffondere con entusiasmo il suo messaggio di salvezza”. Nel corso del 2007 – ha reso noto nei giorni scorsi la Prefettura della Casa Pontificia – sono stati quasi tre milioni (2.830.100) i fedeli ed i pellegrini che hanno partecipato ad incontri pubblici con il Santo Padre, in Vaticano o nella residenza di Castelgandolfo.

Sir