Vita Chiesa

BENEDETTO XVI AGLI AMBASCIATORI DI GAMBIA E NAMIBIA: LOTTA ALL’AIDS E FEDELTA’ MATRIMONIALE

La lotta contro la piaga dell’Aids passa attraverso la diffusione di una cultura del matrimonio fondata sulla “fedeltà” e sulla “integrità morale”. E’ quanto ha affermato questa mattina papa Benedetto XVI ai nuovi ambasciatori di Namibia e Gambia presso la Santa Sede che oggi hanno presentato al Santo Padre le Lettere credenziali. “La lotta contro l’Aids – ha detto il Papa alla ambasciatrice del Gambia, Elisabeth Ya Eli Harding – deve continuare sui fronti della cura medica e soprattutto educativa. La condotta sessuale promiscua è la causa che sta alla radice di molte malattie morali e fisiche e deve essere superata promuovendo una cultura di fedeltà matrimoniale e integrità morale”. Il discorso è stato poi ripreso con l’ambasciatore della Namibia, Peter Hitjitevi Katjavivi al quale il Papa ha assicurato che “la Chiesa continuerà ad assistere coloro che soffrono di Aids”. Ed ha aggiunto: “La comprensione del matrimonio come comunione di amore totale, reciproco ed esclusivo tra un uomo e una donna non solo è in accordo con il piano di Dio, ma stimola i comportamenti più efficaci per prevenire la trasmissione di malattie per via sessuale: e più precisamente l’astinenza prima del matrimonio e la fedeltà nel matrimonio”. E’ questa “la ragione” per cui la Chiesa dedica tante delle sue “energie” per educare a questi valori e promuovere la famiglia.In precedenza il Papa, ricevendo in udienza, per la presentazione delle lettere credenziali, gli ambasciatori di Tailandia, Seychelles, Namibia, Gambia, Suriname, Singapore e Kuwait, aveva lanciato un appello ai governanti delle nazioni e a “tutte le persone che hanno una funzione nella vita sociale” affinché “facciano tutto il possibile per donare speranza ai loro popoli assumendone le aspirazioni più profonde per fare in modo che possano beneficiare del prodotto delle ricchezze naturali ed economiche dei loro Paesi secondo principi di equità e giustizia” . In questa prospettiva il Papa ha raccomandato una particolare attenzione “alle giovani generazioni, la prima ricchezza di un Paese”. “La loro educazione integrale – ha sottolineato il Pontefice – è una necessità primordiale. Non basta una formazione tecnica e scientifica per fare uomini e donne responsabili nella loro famiglia e nella società. Bisogna privilegiare una educazione ai valori umani e morali che permetterà ad ogni giovane di sperare nel futuro, di avere a cura la sorte dei suoi fratelli e sorelle in umanità e di assumere il suo ruolo nella crescita della nazione”. “Per questo motivo auspico che l’educazione della gioventù sia una priorità, con il sostegno delle istituzioni della comunità internazionale che lottano contro l’analfabetismo e contro la mancanza di formazione. E’ un modo importante per fronteggiare la disperazione che può abitare nel cuore dei giovani e che può essere all’origine di numerosi atti di violenza. Sappiate – ha concluso Benedetto XVI rivolgendosi ai diplomatici – che la Chiesa cattolica, con le sue numerose istituzioni educative, si impegna senza sosta sul fronte della formazione globale dei giovani”.Sir