Vita Chiesa

BENEDETTO XVI ALL’OSPEDALE DELL’ORDINE DI MALTA: IL PAPA È VICINO A CHI SOFFRE

“La certezza che solo Dio può essere la nostra salda speranza animi tutti noi, raccolti stamane in questa casa nella quale si lotta contro la malattia, sorretti dalla solidarietà”. Queste le parole di Benedetto XVI, nell’omelia della celebrazione eucaristica in occasione della sua visita, ieri mattina, all’Ospedale romano “San Giovanni Battista” del Sovrano militare Ordine di Malta. Facendo riferimento alla sua nuova enciclica, “Spe salvi”, il Papa ha detto di voler “profittare della mia visita al vostro ospedale per consegnare idealmente l’enciclica alla comunità cristiana di Roma e, in particolare, a coloro che, come voi, sono a diretto contatto con la sofferenza e la malattia”. Dopo aver salutato le autorità presenti, tra cui il card. Camillo Ruini, il card. Pio Laghi e fra Andrew Bertie, gran maestro dell’Ordine di Malta, il Santo Padre si è rivolto ai “cari malati” e ai loro familiari: “Il Papa – ha detto – vi è spiritualmente vicino e vi assicura la sua quotidiana preghiera; vi invita a trovare in Gesù sostegno e conforto e a non perdere mai la fiducia. La liturgia dell’Avvento (iniziato ieri, ndr) ci ripeterà lungo le prossime settimane di non stancarci d’invocarlo; ci esorterà ad andargli incontro, sapendo che Egli stesso costantemente viene a visitarci”. “Nella prova e nella malattia – ha proseguito Benedetto XVI – Dio ci visita misteriosamente e, se ci abbandoniamo alla sua volontà, possiamo sperimentare la potenza del suo amore. Gli ospedali e le case di cura, proprio perché abitati da persone provate dal dolore, possono diventare luoghi privilegiati dove testimoniare l’amore cristiano che alimenta la speranza e suscita propositi di fraterna solidarietà”. Di qui l’invito: “Apriamo il cuore ad ogni persona, specialmente se in difficoltà, perché facendo del bene a quanti sono nel bisogno ci disponiamo ad accogliere Gesù che in essi viene a visitarci”. Il Papa ha, quindi, sottolineato la missione dell’ospedale “San Giovanni Battista” dove “al centro delle preoccupazioni di tutti sta l’accoglienza amorevole e qualificata dei pazienti, la tutela della loro dignità e l’impegno a migliorarne la qualità della vita”. E se “la Chiesa, attraverso i secoli, si è resa particolarmente ‘prossima’ a coloro che soffrono”, “di questo spirito s’è fatto partecipe il vostro benemerito Sovrano Militare Ordine di Malta, che fin dagli inizi si è dedicato all’assistenza dei pellegrini in Terra Santa mediante un Ospizio-Infermeria. Mentre perseguiva il fine della difesa della cristianità, il Sovrano Ordine di Malta si prodigava nel curare i malati, specialmente quelli poveri ed emarginati”.

Il servizio agli ammalati e alla società, ha osservato Benedetto XVI, “esige abnegazione e spirito di sacrificio. In ogni malato, chiunque esso sia, sappiate riconoscere e servire Cristo stesso; fategli percepire, con i vostri gesti e le vostre parole, i segni del suo amore misericordioso”. Facendo riferimento all’Avvento, il Papa ha detto: “Gesù, che nel Natale è venuto tra noi e tornerà glorioso alla fine dei tempi, non si stanca di visitarci continuamente, negli eventi di ogni giorno. Ci chiede e ci avverte di attenderlo vegliando”, poiché la sua venuta “sarà improvvisa e imprevedibile. Solo chi è desto non è colto alla sprovvista”. Invitandoci a non essere “colti impreparati” come ai tempi del diluvio, cosa vuole farci comprendere il Signore, “se non che non dobbiamo lasciarci assorbire dalle realtà e preoccupazioni materiali sino al punto da restarne irretiti?”. “Prepariamoci ad accogliere il Signore – ha aggiunto – nel suo incessante venirci incontro negli eventi della vita, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia”. “Il suo passaggio – ha concluso, riprendendo la Spe salvi – è sempre fonte di pace e, se la sofferenza, retaggio dell’umana natura, diventa talora quasi insopportabile, con l’avvento del Salvatore ‘la sofferenza – senza cessare di essere sofferenza – diventa nonostante tutto canto di lode’”.

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