Vita Chiesa

CONCISTORO: PAPA CREA NUOVI CARDINALI E AUSPICA PACE PER L’IRAQ

“I tempi sono mutati e la grande famiglia dei discepoli di Cristo è oggi disseminata in ogni continente sino agli angoli più remoti della terra, parla praticamente tutte le lingue del mondo e ad essa appartengono popoli di ogni cultura. La diversità dei membri del Collegio Cardinalizio, sia per provenienza geografica che culturale, pone in rilievo questa crescita provvidenziale ed evidenzia al tempo stesso le mutate esigenze pastorali a cui il Papa deve rispondere”: lo ha detto oggi Benedetto XVI nella Basilica Vaticana in occasione del Concistoro ordinario pubblico per la creazione di 23 nuovi cardinali,“i più vicini consiglieri e collaboratori del Successore di Pietro alla guida della Chiesa”. Dopo il saluto liturgico, la lettura della formula di creazione e la proclamazione solennemente dei nomi dei nuovi porporati, il primo dei nuovi cardinali, Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per Le Chiese Orientali, a nome di tutti ha rivolto un indirizzo di omaggio e gratitudine al Pontefice che ha in seguito proclamato il Santo Vangelo e pronunciato l’omelia; il Papa ha quindi imposto ai nuovi porporati la Berretta cardinalizia assegnando a ciascuno una chiesa di Roma. “Penso ora con affetto alle comunità affidate alle vostre cure e, in maniera speciale, a quelle più provate dalla sofferenza, da sfide e difficoltà di vario genere” ha detto ancora Benedetto XVI, rivolgendo lo sguardo “con apprensione ed affetto”, alle comunità cristiane che si trovano in Iraq: “Questi nostri fratelli e sorelle nella fede sperimentano nella propria carne le conseguenze drammatiche di un perdurante conflitto e vivono al presente in una quanto mai fragile e delicata situazione politica. Chiamando ad entrare nel Collegio dei Cardinali il Patriarca della Chiesa Caldea ho inteso esprimere in modo concreto la mia vicinanza spirituale e il mio affetto per quelle popolazioni. Vogliamo insieme, cari e venerati Fratelli, riaffermare la solidarietà della Chiesa intera verso i cristiani di quella amata terra e invitare ad invocare da Dio misericordioso, per tutti i popoli coinvolti, l’avvento dell’auspicata riconciliazione e della pace”. Ogni vero discepolo di Cristo, ha evidenziato il Papa, “può aspirare ad una cosa sola: a condividere la sua passione, senza rivendicare alcuna ricompensa. Il cristiano è chiamato ad assumere la condizione di ‘servo’ seguendo le orme di Gesù, spendendo cioè la sua vita per gli altri in modo gratuito e disinteressato. Non la ricerca del potere e del successo, ma l’umile dono di sé per il bene della Chiesa deve caratterizzare ogni nostro gesto ed ogni nostra parola. La vera grandezza cristiana, infatti, non consiste nel dominare, ma nel servire”. In conclusione, Benedetto XVI ha esortato i nuovi porporati a essere “apostoli di Dio che è Amore e testimoni della speranza evangelica” ricordando che domani, sempre nella Basilica Vaticana, “avrò la gioia di celebrare l’Eucaristia, nella solennità di Cristo Re dell’universo, insieme con i nuovi Cardinali, e ad essi consegnerò l’anello. Sarà un’occasione quanto mai importante ed opportuna per riaffermare la nostra unità in Cristo e per rinnovare la comune volontà di servirlo con totale generosità”.Misna