Vita Chiesa

SCUOLA CATTOLICA: DOCUMENTO SANTA SEDE, «OFFRIRE AI GIOVANI UNA VERA COMUNITA’ EDUCATIVA»

“Il disinteresse per le verità fondamentali della vita umana, l’individualismo, il relativismo morale e l’utilitarismo”, ma anche il “divario tra paesi ricchi e paesi poveri” e le crescenti migrazioni, frutto della globalizzazione, o i ”problemi di stabilità della famiglia”. Sono alcuni fenomeni caratteristici della nostra società, di cui risente anche il mondo della scuola: a prenderli in esame è il nuovo documento vaticano su “Educare insieme nella scuola cattolica. Missione condivisa di persone consacrate e fedeli laici”, elaborato dalla Congregazione per l’educazione cattolica e presentato oggi in sala stampa vaticana. In questo contesto, si legge nel testo, “diventa particolarmente urgente offrire ai giovani un percorso di formazione scolastica” che “non si riduca alla fruizione individualistica e strumentale di un servizio solo in vista di un titolo da conseguire”, ma dia l’opportunità alle nuove generazioni di incontrare “una vera comunità educativa, costruita sulla base di valori progettuali condivisi”. Tra gli obiettivi del nuovo documento, “richiamare l’attenzione su tre aspetti fondamentali che riguardano la collaborazione tra fedeli e laici consacrati nella scuola cattolica: la comunione nella missione educativa, il necessario cammino di formazione e l’apertura verso gli altri come frutto della comunione”.

In un contesto scolastico “segnato da un profondo disagio” e dalla “diffusa fatica da parte degli insegnanti, che si sentono demotivati e vedono frustrato il loro compito educativo”, la scuola cattolica punta alla “formazione integrale dell’uomo”, per reagire a “mali” come “il diffuso soggettivismo, il relativismo morale ed il nichilismo”. Lo ha detto il card. Zenon Grocholewski, prefetto della Congregazione per l’Educazione Cattolica, presentando oggi il documento elaborato dal suo dicastero. Nel mondo, sono oltre 250 mila le scuole cattoliche, ha informato il porporato, frequentate da circa 42 milioni di allievi. “Offrire spunti di riflessione sulla missione educativa condivisa da persone consacrate e da fedeli laici nella scuola cattolica”: questo lo scopo principale del nuovo documento vaticano, che intende “incoraggiare la formazione e la progettualità dei fedeli laici e delle persone consacrate nel campo educativo e scolastico cattolico”. Anche per fuggire l’”insidiosa tentazione di rinunciare alla scuola cattolica non potendo gestirla”, ha sottolineato Grocholewski definendo “inopportuno, ma anche dannoso” tale atteggiamento, causato dalla “diminuzione dei membri degli Istituti di vita consacrata”.

Oggi, dei 3.500.000 insegnanti nelle scuole cattoliche “la maggioranza è dei laici, pur con una percentuale assai diversificata nelle varie parti del mondo”. E’ uno dei dati emersi durante la presentazione del nuovo documento vaticano. “I laici – si legge nel testo – che, in ragione delle loro relazioni familiari e sociali, vivono immersi nel mondo, possono favorire l’apertura della comunità educativa ad un rapporto costruttivo con le istituzioni culturali, civili e politiche, con le diverse aggregazioni sociali – a quelle informali a quelle più organizzate – presenti sul territorio”. Senza contare il ruolo che gli insegnanti laici possono svolgere per favorire la “relazione tra la scuola cattolica e le famiglie che l’hanno scelta per l’educazione dei loro figli”, che implica la “piena partecipazione dei genitori alla vita della comunità educativa”, anche grazie ad uno specifico “servizio organico di formazione permanente” a loro destinato. “Gli insegnanti, come ogni persona che vive e lavora in ambito scolastico, educano, o possono diseducare, con il loro comportamento verbale e non verbale”: di qui l’importanza dello “stile di vita”, che va improntato alla “comunione”, e la necessità di una “solida formazione professionale”.

“La scuola cattolica opera in tutte le aree geografiche, anche in quelle dove non c’è la libertà religiosa, o che sono socialmente ed economicamente più svantaggiate, con una stupefacente capacità di rispondere alle emergenze e ai bisogni formativi, nonostante talvolta vi siano grandi difficoltà”., ha detto mons. Angelo Vincenzo Zani, sottosegretario della Congregazione per l’Educazione cattolica, presentando oggi il documento. In Libano, ad esempio, “il programma della scuola cattolica ha come obiettivo principale di portare i giovani al dialogo e alla collaborazione tra musulmani e cristiani”: dei 210mila alunni delle scuole cattoliche, appartenenti alle 18 confessioni religiose presenti nel paese, il 63% sono cattolici, il 12,6% cristiani di altre confessioni, e il 24,4% non cristiani, per la maggior parte musulmani. In alcune aree del aese i non cattolici sono il 99% degli allievi delle scuole cattoliche. In Terra Santa, ha informato Zani, le scuole cattoliche sono frequentate dal 55% di cristiani e dal 45% di non cristiani, per lo più musulmani, ma anche da alcuni ebrei. In Bosnia, inoltre, in piena guerra dei Balcani, l’arcidiocesi di Sarajevo ha fondato tre scuole dette “Scuole per l’Europa”, destinate ad accogliere allievi serbi, croati e musulmani.

Fonte: Sir