Vita Chiesa

BENEDETTO XVI ALLA FUCI: L’AMICIZIA POSSIBILE TRA L’INTELLIGENZA E LA FEDE

Testimoniare che è “possibile” l’amicizia tra l’intelligenza e la fede. E’ questo l'”antico e sempre attuale carisma” della Fuci. Lo ha detto Benedetto XVI, incontrando questa mattina in Vaticano i rappresentanti della Fuci (Federazione Universitaria cattolica italiana) nell’anno in cui si celebrano i 110 anni di fondazione. Alla Federazione – ha ricordato il Pontefice – hanno fatto parte anche i beati Piergiorgio Frassati e Alberto Marvelli, personalità illustri come Aldo Moro e Vittorio Bachelet, “entrambi barbaramente uccisi”, nonchè Paolo VI. Parlando del carisma della Fuci, il Papa ha detto che l’amicizia tra fede e intelligenza “comporta lo sforzo incessante di coniugare la maturazione nella fede con la crescita nello studio e l’acquisizione del sapere scientifico”. Nasce in questo contesto, l’espressione cara alla Fuci: “credere nello studio”. Dunque, non è assolutamente vero – ha commentato il Papa – che “chi ha fede debba rinunciare alla ricerca libera della verità, e chi cerca liberamente la verità debba rinunciare alla fede”. “E’ invece possibile, proprio durante gli studi universitari e grazie ad essi, realizzare un’autentica maturazione umana, scientifica e spirituale”. “Credere nello studio” vuol dire riconoscere che lo studio e la ricerca – specialmente durante gli anni dell’Università – posseggono un’intrinseca forza di allargamento degli orizzonti dell’intelligenza umana, purché lo studio accademico conservi un profilo esigente, rigoroso, serio, metodico e progressivo”.Sir