Vita Chiesa

COMECE (EPISCOPATI EUROPEI): UNA STRATEGIA EUROPEA PER LA FAMIGLIA

“Iniziative politiche” volte a prevenire i divorzi, a conciliare la vita professionale e familiare, a combattere la violenza domestica, a tutelare la scelta di accudire a tempo pieno i propri figli fino al terzo anno di età, a ridurre l’Iva sui prodotti per la cura dei bambini. Sono alcune delle indicazioni contenute nella “Proposta per una strategia dell’Unione europea per il sostegno alle coppie e al matrimonio”, redatta dal segretariato della Comece (Commissione degli episcopati della Comunità europea) e presentata questa mattina a Bruxelles. Elaborato a seguito della sempre maggiore attenzione che l’Ue riserva alla famiglia, e che ha condotto nello scorso mese di maggio al lancio dell’ “Alleanza europea per le famiglie”, il documento, si legge nell’introduzione, “non intende mettere in discussione l’attuale accordo nell’Ue sulle competenze degli Stati membri in materia di diritto di famiglia e politiche familiari. Al contrario intende promuovere un dibattito su quanto” le istituzioni comunitarie “possono fare nell’ambito delle proprie competenze”. “L’azione dell’Ue in materia di diritto di famiglia – precisa il testo – consiste principalmente nello scambio di buone pratiche e nella promozione di nuovi approcci. Essa può dare forma alle azioni degli Stati membri e introdurre soglie minime di protezione sociale”.

“L’implosione demografica e la crisi della famiglia – afferma nel documento la Comece, che aveva già pubblicato nel 2004 alcune proposte in materia – presentano seri rischi e alti costi emotivi, sociali e finanziari per la società europea”; è pertanto “nell’interesse generale dell’Europa sostenere e rafforzare quella relazione stabile e responsabile tra un uomo e una donna di cui il matrimonio è l’espressione ideale”. “Aiutare le coppie sposate nella loro vita di relazione” e “sostenere i genitori nei loro compiti educativi” sono gli obiettivi indicati dal documento come auspicabile “impegno comune” dei Paesi Ue. Dal 1980 al 2005, rileva il testo, in Europa “il numero dei divorzi è aumentato di oltre il 50%, e più di 13,5 milioni di divorzi hanno coinvolto negli ultimi 15 anni oltre 21 milioni di bambini”. Di qui l’importanza di una buona “formazione per i fidanzati e di programmi di comunicazione tra i coniugi per migliorare il dialogo e la capacità di superare i momenti di crisi”. Per la Comece, inoltre, “la revisione della Strategia di Lisbona (in programma per marzo 2008) dovrebbe costituire un’occasione per il rafforzamento della dimensione sociale” della stessa “attraverso l’introduzione di iniziative che riconcilino vita familiare e vita professionale”.

Per combattere il rischio-povertà di molte coppie, soprattutto giovani, “le politiche regionali Ue” non dovrebbero escludere “l’utilizzo dei fondi europei per iniziative volte a migliorare le condizioni generali di alloggio per le coppie a basso reddito”, osserva la Comece nel documento presentato oggi a Bruxelles. Ma pure la violenza domestica è causa di destabilizzazione dei legami familiari: di qui la necessità di “individuare contromisure a livello europeo”, anche al fine di prevenire “la delinquenza giovanile”, spesso conseguenza di “modelli di comportamento familiari”. Il testo si sofferma inoltre sull’importanza di “sostenere le associazioni locali e le organizzazioni di volontariato impegnate nell’assistenza alle famiglie”, e invita ad “includere nel dibattito europeo sulla mobilità dei lavoratori i problemi posti alle famiglie dal pendolarismo”. “Nel processo di revisione della Strategia di Lisbona occorrerebbe dare all’opinione pubblica il segnale forte che rimanere a casa occupandosi dei propri figli piccoli (almeno fino al terzo anno di età) è un auspicabile contributo al benessere di tutti i cittadini Ue”: di qui, per la Comece, l’importanza di eliminare le discriminazioni “in materia di trattamento fiscale o diritti pensionistici” nei confronti di chi opera “questa scelta”.

“L’Ue è competente nell’ambito della tassazione indiretta” annota ancora la Comece, proponendo una riduzione delle aliquote Iva per i “prodotti essenziali per la cura e la crescita dei bambini”. Per scongiurare i rischi cui essi sono esposti, occorre “bandire in modo efficace i videogiochi più brutali” attraverso “specifici strumenti legislativi” e “aiutare i genitori a controllare l’uso, da parte dei figli, di telefoni cellulari e Internet”. Ma il benessere dei piccoli è legato anche all’alimentazione: “nell’Ue un bambino su quattro è in sovrappeso” afferma il testo, sottolineando la “centralità del ruolo dei genitori nella strutturazione dei comportamenti alimentari dei figli”. Ruolo essenziale anche “nella prevenzione dell’abuso di alcol e droghe da parte degli adolescenti”. La Comece invita inoltre la Commissione europea a prevedere un maggiore “sostegno alle persone con figli affetti da patologie mentali (2 milioni in Europa)” o disabilità, ed auspica, infine, agevolazioni per i ricongiungimenti delle famiglie immigrate,“da considerarsi una sfida chiave per l’integrazione”. Allegata al documento una panoramica europea dell’attuale situazione del diritto di famiglia (divorzio, obblighi di mantenimento, regimi patrimoniali, successione ereditaria, etc.). Info: www.comece.org

Sir