Vita Chiesa

L’OSSERVATORE ROMANO: IL SALUTO DI MARIO AGNES

Ventitre anni nella storia della Chiesa “sono appena un battere di ciglia”. Ventitre anni nella storia di un giornale “sono pochi” ma “nella storia di una persona, anche in quella di un direttore, 23 anni sono molti” sono “un lungo tratto di strada, che ho vissuto con gioia”. Con queste parole, pubblicate sul numero in uscita, Mario Agnes saluta i lettori del quotidiano della Santa Sede, “L’Osservatore Romano”. Da domani, infatti, la guida del giornale passa a Gian Maria Vian, che sarà affiancato da Carlo Di Cicco come vicedirettore. Dopo aver ringraziato per la fiducia Giovanni Paolo II e Benedetto XVI Agnes ricorda che l’Osservatore Romano è “il giornale dell’uomo e per l’uomo. E in questa prospettiva legge ogni avvenimento grande o piccolo che sia: dagli abissi delle guerre alla tragica quotidianità della negazione della vita e della dignità umana”. Tra le tante pagine che hanno “accompagnato e segnato questi anni” Agnes ne ricorda particolarmente due: Quella del “Mai più la guerra” e quella del “Prendete il largo”: “due espressioni di Giovanni Paolo II. Un grido sofferto, la prima, lanciato per scongiurare l’umanità a non ricadere negli orrori del XX secolo” e un “messaggio di speranza”,la seconda, che “continua ad accompagnare e ad incoraggiare la Chiesa nel suo pellegrinaggio lungo il terzo millennio”.Sir