Vita Chiesa

BENEDETTO VISITA L’ISTITUTO DI MUSICA SACRA: INSERIRE NELLA TRADIZIONE DELLA MELODIA SACRA LE NOVITA’ PIU’ VALIDE

Ventidue anni dopo la visita di Giovanni Paolo II, un Papa è tornato a visitare il Pontificio Istituto di Musica Sacra. Benedetto XVI ha inaugurato stamattina le aree profondamente ristrutturate dell’Istituto, tornando a ribadire l’importanza del canto e della musica in ambito liturgico, il cui “antico tesoro” – ha detto – deve poter raggiungere una sintesi con la migliore evoluzione della melodia sacra moderna. Ha tre caratteristiche la musica “che canta con gli angeli”, la melodia sacra deputata all’accompagnamento liturgico: la “santità”, l’“arte vera”, l’“universalità”. Benedetto XVI ha ripetuto le tre qualità definite nel suo chirografo di quattro anni da Giovanni Paolo II, ultimo Pontefice a visitare il Pontificio Istituto di Musica Sacra nel 1985. Ed ha aggiunto, Benedetto XVI, un auspicio: che la grande “eredità del passato” possa aprirsi alle “novità valevoli del presente”, in un settore – quello della musica e del canto liturgico – che negli ultimi cento anni in particolare i Papi hanno preso a curare con grande attenzione. Fu infatti Pio X – ha ricordato questa mattina il Papa nel suo discorso ai docenti e agli studenti dell’Istituto – a creare nel 1911 la “Scuola superiore di musica sacra”, che successivamente Benedetto XV prima e Pio XI poi modificarono fino a raggiungere, sotto lo stesso Papa Ratti, l’attuale assetto di Pontificio Istituto. Benedetto XVI ha anzitutto ringraziato il cardinale Zenon Grocholewski, gran cancelliere dell’Istituto, quindi l’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica e i numerosi benefattori, tra i quali la “Fondazione pro Musica e Arte Sacra”, che a vario titolo hanno finanziato gli “imponenti lavori di restauro” inaugurati dal Papa. Ristrutturazioni e ammodernamenti che hanno riguardato la Biblioteca, la storica Sala Accademica – situata nell’antica sede dell’Istituto di Palazzo Apolinnare – e il grande organo posto sul palco della sala, donato nel 1932 a Pio XI da M.me Justine Ward. (Fonte: Radio Vaticana)