Vita Chiesa
BENEDETTO XVI ALL’ANGELUS: IL ROSARIO PER LA PACE E L’ANELITO MISSIONARIO
Sono due i motivi di preghiera e di riflessione offerti dalla prima domenica di ottobre: la memoria della Beata Vergine Maria del Rosario, che si è celebrata ieri 7 ottobre, e l’impegno missionario, a cui il mese è dedicato in modo speciale. Lo ha ricordato, ieri mattina, Benedetto XVI prima di introdurre la preghiera dell’Angelus da piazza S. Pietro. L’immagine tradizionale della Madonna del Rosario ha osservato il Papa – raffigura Maria che con un braccio sostiene Gesù Bambino e con l’altro porge la corona a san Domenico. Questa significativa iconografia mostra che il Rosario è un mezzo donato dalla Vergine per contemplare Gesù e, meditandone la vita, amarlo e seguirlo sempre più fedelmente. Si tratta, ha chiarito della consegna che la Madonna ha lasciato anche in diverse sue apparizioni. Penso, in particolare, a quella di Fatima avvenuta 90 anni fa. Ai tre pastorelli Lucia, Giacinta e Francesco, presentandosi come la Madonna del Rosario’, raccomandò con insistenza di recitare il Rosario tutti i giorni, per ottenere la fine della guerra.
Sappiamo, tuttavia, che la vera pace si diffonde là dove gli uomini e le istituzioni si aprono al Vangelo ha aggiunto il Papa -. Il mese di ottobre ci aiuta a ricordare questa fondamentale verità mediante una speciale animazione che tende a tener vivo l’anelito missionario in ogni comunità e a sostenere il lavoro di quanti (sacerdoti, religiosi, religiose e laici) operano sulle frontiere della missione della Chiesa. Benedetto XVI ha, quindi ricordato che il prossimo 21 ottobre si celebrerà la Giornata missionaria mondiale, sul tema: Tutte le Chiese per tutto il mondo. L’annuncio del Vangelo ha affermato il Pontefice – resta il primo servizio che la Chiesa deve all’umanità, per offrire la salvezza di Cristo all’uomo del nostro tempo, in tante forme umiliato e oppresso, e per orientare in senso cristiano le trasformazioni culturali, sociali ed etiche che sono in atto nel mondo. Il Santo Padre ha, poi, evidenziato che quest’anno un ulteriore motivo ci spinge ad un rinnovato impegno missionario: il 50° anniversario dell’enciclica Fidei donum di Pio XII, che promosse e incoraggiò la cooperazione tra le Chiese per la missione ad gentes.
Mi piace ricordare ha detto il Santo Padre – anche che 150 anni or sono partirono per l’Africa, precisamente per l’attuale Sudan, cinque preti e un laico dell’Istituto di Don Mazza di Verona. Tra loro ha aggiunto il Papa – vi era san Daniele Comboni, futuro vescovo dell’Africa centrale e patrono di quelle popolazioni, la cui memoria liturgica ricorre il prossimo 10 ottobre. All’intercessione di questo pioniere del Vangelo e dei numerosi altri santi e beati missionari, particolarmente alla materna protezione della Regina del Santo Rosario ha concluso Benedetto XVI – affidiamo tutti i missionari e le missionarie. Ci aiuti Maria a ricordarci che ogni cristiano è chiamato ad essere annunciatore del Vangelo con la parola e con la vita.
Dopo l’Angelus, ieri mattina, Benedetto XVI ha salutato i giovani che nei giorni scorsi hanno animato la quarta edizione della Missione di Roma denominata Gesù al centro: Mi congratulo con voi, cari amici, perché avete portato l’annuncio dell’amore di Dio per le strade, in alcuni ospedali e scuole della città. L’esperienza missionaria fa parte della formazione cristiana, ed è importante che gli adolescenti e i giovani possano viverla in prima persona. Un saluto speciale anche alle migliaia di ragazzi radunati nella basilica di San Paolo fuori le Mura, per partecipare alla messa celebrata dal card. Fiorenzo Angelini per la terza Festa dello sportivo”, sul tema Sport, amicizia, preghiera”. Ai ragazzi l’invito a unire lo sport, l’amicizia e la vita spirituale. Oggi in Italia ha concluso – ricorre la Giornata per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Auspico che le istituzioni e i singoli cittadini siano sempre più attenti a questo obiettivo sociale, e incoraggio l’opera che a tale scopo compie l’Associazione Fiaba, con il patrocinio delle più alte autorità dello Stato.