Vita Chiesa

MYANMAR, APPELLO DEI LEADERS RELIGIOSI DELL’INDONESIA: INTERVENGA LA COMUNITÀ INTERNAZIONALE

Anche i leaders religiosi dell’Indonesia solidarizzano con i monaci buddisti del Myanmar e chiedono l’intervento dei Paesi limitrofi e delle Nazioni Unite. Rappresentanti di buddisti, cattolici, confuciani, hindu, musulmani e protestanti, riuniti nel Comitato indonesiano delle religioni per la pace (IComRp), hanno convocato ieri una conferenza stampa a Giakarta per esprimere la loro commozione per “l’uccisione di centinaia di persone, inclusi monaci buddisti, civili e un reporter giapponese, e il ferimento di migliaia di persone innocenti”. “E’ assolutamente urgente fermare la violenza – si legge nella dichiarazione comune – e rilasciare tutti i prigionieri politici, inclusa la leader dissidente Aung San Suu Kyi”. Il Comitato insiste perché il governo birmano “inizi un vero dialogo pacifico con i religiosi e i gruppi di opposizione” mentre il Consiglio di Sicurezza dell’Onu e il Segretario generale Ban Ki-Moon “assumano azioni concrete contro il governo del Myanmar”. I leader indonesiani chiedono al proprio governo di “fare ogni sforzo per sospendere la partecipazione del Myanmar dall’Associazione delle nazioni del sud-est asiatico”. “Siamo orgogliosi dei buddisti in Myanmar – affermano – perché hanno mostrato straordinario coraggio nel camminare per le strade nelle dimostrazioni pacifiche per chiedere riforme politiche ed economiche”. Anche Padre Benny Susetyo, segretario della Commissione per gli affari interreligiosi dei vescovi indonesiani, ha espresso, “a nome di tutti i cattolici indonesiani” le sue condoglianze per la morte dei monaci e dei civili: “In tutto il mondo i cattolici considerano l’azione pacifica dei monaci buddisti come una risposta all’appello per la moralità e la giustizia – ha detto padre Susetyo -. Purtroppo, invece della pace e della riconciliazione, sfortunatamente hanno dovuto affrontare la violenza che li ha uccisi, feriti e arrestati”. Padre Susetyo ha chiesto alle Nazioni Unite di inviare delle truppe di peacekeeping.Sir