Vita Chiesa

BENEDETTO XVI ALL’ANGELUS: LA LOGICA DEL PROFITTO, SE PREVALENTE,  PORTA A UN ROVINOSO SFRUTTAMENTO

“Il denaro non è ‘disonesto’ in se stesso, ma più di ogni altra cosa può chiudere l’uomo in un cieco egoismo. Si tratta dunque di operare una sorta di ‘conversione’ dei beni economici: invece di usarli solo per interesse proprio, occorre pensare anche alle necessità dei poveri, imitando Cristo stesso, il quale, scrive san Paolo, ‘da ricco che era si fece povero per arricchire noi con la sua povertà’”. Lo ha detto, ieri mattina, Benedetto XVI, prima di introdurre l’Angelus da Castel Gandolfo. “Sembra un paradosso – ha aggiunto il Papa -: Cristo non ci ha arricchiti con la sua ricchezza, ma con la sua povertà, cioè con il suo amore che lo ha spinto a darsi totalmente a noi”. Il Santo Padre ha ricordato di aver visitato, sempre ieri mattina, la diocesi di Velletri della quale è stato cardinale titolare per diversi anni. “È stato un incontro familiare, che mi ha permesso di rivivere momenti del passato ricchi di esperienze spirituali e pastorali”, ha affermato. Riprendendo il passo del vangelo di Luca “sul retto uso dei beni terreni”, il Papa ha evidenziato: “Raccontando la parabola di un amministratore disonesto ma assai scaltro, Cristo insegna ai suoi discepoli quale è il modo migliore di utilizzare il denaro e le ricchezze materiali, e cioè condividerli con i poveri”.Benedetto XVI ha, quindi, riflettuto “sul tema della ricchezza e della povertà, anche su scala mondiale, in cui si confrontano due logiche economiche: la logica del profitto e quella della equa distribuzione dei beni, che non sono in contraddizione l’una con l’altra, purché il loro rapporto sia bene ordinato”. Infatti, “la dottrina sociale cattolica ha sempre sostenuto che l’equa distribuzione dei beni è prioritaria. Il profitto è naturalmente legittimo e, nella giusta misura, necessario allo sviluppo economico”. Ricordando Giovanni Paolo II che scrisse nella Centesimus annus che “il capitalismo non va considerato come l’unico modello valido di organizzazione economica”, il Papa ha sottolineato come “l’emergenza della fame e quella ecologica stanno a denunciare, con crescente evidenza, che la logica del profitto, se prevalente, incrementa la sproporzione tra ricchi e poveri e un rovinoso sfruttamento del pianeta. Quando invece prevale la logica della condivisione e della solidarietà, è possibile correggere la rotta e orientarla verso uno sviluppo equo e sostenibile”. Maria, ha concluso, “aiuti i cristiani ad usare con saggezza evangelica, cioè con generosa solidarietà, i beni terreni, ed ispiri ai governanti e agli economisti strategie lungimiranti che favoriscano l’autentico progresso di tutti i popoli”.

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