Vita Chiesa

BENEDETTO XVI AI NUOVI VESCOVI: PREFERITE LA PREGHIERA ALL’AMMINISTRAZIONE DELLA DIOCESI

“Siate uomini di preghiera”: per avere confidenza con Dio con la “fiducia” di un figlio e l’“audacia” dell’amico. Per avere un cuore sempre aperto agli altri, capace di costruire oasi di raccoglimento fra i rumori delle città. Perché tra le mille incombenze pur importanti e inevitabili di un vescovo, ciò che più deve contare è “stare con Cristo”. E’ stato molto chiaro, quasi perentorio, Benedetto XVI nell’indicare il “dover essere” ai vescovi di fresca nomina, che dall’inizio di questa settimana sono riuniti in convegno a Roma per approfondire e studiare i vari aspetti pastorali e amministrativi che attengono al loro nuovo ministero. “Oggi – ha riconosciuto il Papa, ricevendoli a Castel Gandolfo – nel ministero di un vescovo, gli aspetti organizzativi sono assorbenti, gli impegni sono molteplici, le necessità sempre tante, ma il primo posto nella vita di un successore degli Apostoli deve essere riservato a Dio”. “Nella preghiera intima e personale – ha detto il Papa – il vescovo, come e più di tutti i fedeli, è chiamato a crescere nello spirito filiale verso Dio, apprendendo da Gesù stesso la confidenza, la fiducia e la fedeltà, atteggiamenti suoi propri nel rapporto col Padre”. I frutti di questo atteggiamento contemplativo non nuocciono certo all’azione pastorale di un vescovo, anzi ne raffinano la portata. “La preghiera – ha ribadito Benedetto XVI – educa all’amore e apre il cuore alla carità pastorale per accogliere tutti coloro che ricorrono al vescovo”, il quale “plasmato interiormente dallo Spirito Santo, consola con il balsamo della grazia divina, illumina con la luce della Parola, riconcilia ed edifica nella comunione fraterna”. Una preghiera nella quale “un particolare posto devono avere i vostri sacerdoti, affinché siano sempre perseveranti nella vocazione e fedeli alla missione presbiterale loro affidata”. Passando dalla cura del clero a quella dell’intero corpo diocesano, il Papa ha esortato i nuovi vescovi “ad essere animatori di preghiera nella società”: “Nelle città in cui vivete e operate, spesso convulse e rumorose, dove l’uomo corre e si smarrisce, dove si vive come se Dio non esistesse, sappiate creare luoghi ed occasioni di preghiera, dove nel silenzio, nell’ascolto di Dio mediante la lectio divina, nella preghiera personale e comunitaria, l’uomo possa incontrare Dio e fare l’esperienza viva di Gesù Cristo che rivela l’autentico volto del Padre”. (Fonte: Radio Vaticana)