Vita Chiesa

BENEDETTO XVI, UDIENZA GENERALE: SAN BASILIO ESEMPIO PER GLI ANNUNCIATORI DELLA PAROLA DI IERI E DI OGGI

“Soprattutto alle persone più deboli e bisognose dobbiamo testimoniare” l’amore di Dio “che cambia la vita”: lo ha detto stamattina Benedetto XVI prima dell’Udienza generale, accogliendo nella Basilica vaticana i pellegrini provenienti da varie parti d’Italia. “Non dimenticate – ha aggiunto – che ognuno di noi, diffondendo la carità divina, contribuisce a costruire un mondo più giusto e solidale”. La catechesi – tenuta nell’Aula Paolo VI – il papa l’ha dedicata a san Basilio, “vescovo del IV secolo, a cui guarda con ammirazione tanto la Chiesa d’Oriente quanto quella d’Occidente per la santità della vita, per l’eccellenza della dottrina e per la sintesi armonica di doti speculative e pratiche”. Con “saggio equilibrio”, ha ricordato il Santo Padre, s. Basilio “seppe unire insieme il servizio alle anime e la dedizione alla preghiera e alla meditazione nella solitudine”. Inoltre, “avvalendosi della sua personale esperienza, favorì la fondazione di molte ‘fraternità’ o comunità di cristiani consacrati a Dio, che visitava frequentemente” e “li esortava a vivere e a progredire nella perfezione”. Alle sue opere, poi, “hanno attinto anche vari legislatori del monachesimo antico, tra cui san Benedetto, che considerava Basilio come il suo maestro”. Molti di coloro che si sono dedicati alla vita monastica, ha osservato Benedetto XVI, “si sono ispirati” a s. Basilio o “si sono richiamati al suo progetto nel redigere o nel riformare il programma della vita comunitaria nei monasteri”. In realtà, ha aggiunto a braccio il Santo Padre, “san Basilio è uno dei padri di un monachesimo molto particolare, non chiuso nei monasteri, ma di un monachesimo che fa parte della Chiesa locale”, impegnato nella sequela di Cristo anche “con opere di carità”, mostrando, in questo modo, “l’integrità della vita cristiana”. Come vescovo della diocesi di Cesarea di Cappadocia, l’attuale Turchia, Basilio, ha spiegato il Papa, “si preoccupò costantemente delle difficili condizioni materiali in cui vivevano i fedeli; denunciò con fermezza i mali; si impegnò a favore dei più poveri ed emarginati; intervenne anche presso i governanti per alleviare le sofferenze della popolazione, soprattutto in momenti di calamità; vigilò per la libertà della Chiesa, contrapponendosi anche ai potenti per difendere il diritto di professare la vera fede”.

S. Basilio, ha continuato il Papa, costruì “vari ospizi per i bisognosi, quasi una città della misericordia, che da lui prese il nome di ‘Basiliade’”, che “sta alle origini delle moderne istituzioni ospedaliere di ricovero e cura dei malati”. Basilio fu anche “un sapiente ‘riformatore liturgico’”. “Così vediamo – ha aggiunto a braccio Benedetto XVI – come liturgia e adorazione, essere in preghiera con la Chiesa e carità si condizionino” reciprocamente. Nella sua attività si oppose agli eretici: s. Basilio, ha precisato il Santo Padre, “fu così uno dei grandi Padri” che hanno speculato sulla “Trinità unico Dio in tre Persone”, sottolineando “l’unità più profonda che esiste”. Il santo, poi, “si impegnò anche a ricomporre le divisioni all’interno della Chiesa”. In effetti, ha detto il Papa, “Basilio si spese completamente nel fedele servizio alla Chiesa”, consegnando “ a noi e soprattutto agli annunciatori della Parola, ieri come oggi, un programma che egli stesso si impegnò generosamente a mettere in pratica”. S. Basilio, ha concluso Benedetto XVI, “ha vissuto con lo sguardo fisso su Cristo”, pieno di “amore per il prossimo, di speranza e di fede”. Con il suo esempio “ci mostra come essere realmente cristiani”.

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