Vita Chiesa

BENEDETTO XVI, VISITA ALLA BIBLIOTECA E ALL’ARCHIVIO SEGRETO VATICANO: «CUSTODIRE LA SINTESI TRA CULTURA E FEDE»

“Un’accogliente casa di scienza, di cultura e di umanità, che apre le porte a studiosi provenienti da ogni parte del mondo, senza distinzione di provenienza, religione e cultura”. Così il Papa ha definito oggi la Biblioteca vaticana, nella visita da lui compiuta alla “Biblioteca del Papa” e all’Archivio segreto vaticano. “Vostro compito – ha detto Benedetto XVI alle persone che lavorano nelle due istituzioni pontificie – è di custodire la sintesi tra cultura e fede che traspira dai preziosi documenti e dai tesori che custodite, dalle mura che vi circondano, dai Musei che vi sono vicini e dalla splendida Basilica che appare luminosa alle vostre finestre”. All’Archivio segreto, “meta di tanti ricercatori provenienti dal mondo intero”, ha ricordato il Papa, “hanno fatto riferimento intere generazioni di storici, anzi le stesse nazioni europee”, non solo per “ricerche erudite” su “periodi lontani da noi”, ma anche “per interessi concernenti epoche e tempi a noi vicini, ed anche molto vicini”, ha osservato il Santo Padre citando la recente apertura agli studiosi del Pontificato di Pio XI, da lui decisa nel giugno 2006.

“Ricerche, studi e pubblicazioni possono a volte far nascere anche talune polemiche”, ha ammesso a questo proposito il Papa, lodando “l’atteggiamento di servizio disinteressato ed equanime che l’Archivio Segreto Vaticano ha reso, tenendosi lontano da sterili e spesso anche deboli visioni storiche di parte e offrendo ai ricercatori, senza preclusioni o preconcetti, il materiale documentario in suo possesso, ordinato con serietà e competenza”. Poi una rivelazione privata: “Confesso che, al compimento del mio settantesimo anno di età, avrei tanto desiderato che l’amato Giovanni Paolo II mi concedesse di potermi dedicare allo studio e alla ricerca di interessanti documenti e reperti da voi custoditi con cura”. “Nei suoi disegni provvidenziali – ha proseguito il Santo Padre – il Signore ha stabilito altri programmi per la mia persona ed eccomi oggi tra voi non come appassionato studioso di antichi testi, ma come Pastore chiamato a incoraggiare tutti i fedeli a cooperare alla salvezza del mondo”. Benedetto XVI ha concluso definendo il lavoro in Biblioteca e nell’Archivio segreto “una vera missione da svolgere con passione e pazienza, gentilezza e spirito di fede”, preoccupandosi di “offrire sempre un’immagine accogliente della Sede Apostolica”.

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