Vita Chiesa

BENEDETTO XVI AL CORPUS DOMINI: L’EUCARISTIA È PER TUTTI, NEL «DESERTO» DI QUESTO MONDO

Oggi come ieri, l’Eucaristia resta “segno di contraddizione”, perché “un Dio che si fa carne e sacrifica se stesso per la vita del mondo pone in crisi la sapienza degli uomini”. Lo ha detto ieri Benedetto XVI, che nella tradizionale Messa per il Corpus Domini, citando l’esclamazione del sacerdote dopo la consacrazione, “Mistero della fede!”, ha affermato: “Proprio perché si tratta di una realtà misteriosa che oltrepassa la nostra comprensione, non dobbiamo meravigliarci se anche oggi molti fanno fatica ad accettare la presenza reale di Cristo nell’Eucaristia”. “Non può essere altrimenti”, ha commentato il Papa, ricordando che “fu così fin dal giorno in cui, nella sinagoga di Cafarnao, Gesù dichiarò apertamente di essere venuto per darci in cibo la sua carne e il suo sangue. Il linguaggio apparve ‘duro’ e molti si tirarono indietro”. “Allora come adesso – ha puntualizzato Benedetto XVI – l’Eucaristia resta ‘segno di contraddizione’”, ma “con umile fiducia, la Chiesa fa propria la fede di Pietro e degli altri Apostoli, e con loro proclama: ‘Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna’”. “Rinnoviamo pure noi questa sera la professione di fede nel Cristo vivo e presente nell’Eucaristia”, l’esortazione papale.

“Come la manna per il popolo d’Israele, così per ogni generazione cristiana l’Eucaristia è l’indispensabile nutrimento che la sostiene mentre attraversa il deserto di questo mondo, inaridito da sistemi ideologici ed economici che non promuovono la vita, ma piuttosto la mortificano; un mondo dove domina la logica del potere e dell’avere piuttosto che quella del servizio e dell’amore; un mondo dove non di rado trionfa la cultura della violenza e della morte”. E’ il passo centrale dell’omelia per la Messa del Corpus Domini, pronunciata ieri dal Papa. “E’ desiderio del Signore che ogni essere umano si nutra dell’Eucaristia, perché l’Eucaristia è per tutti”, ha aggiunto Benedetto XVI commentando il brano evangelico di san Luca sul miracolo della moltiplicazione dei cinque pani e due pesci, con cui Gesù sfamò la folla “in una zona deserta”, e “tutti ne mangiarono e si saziarono”. Ed è proprio il fatto che “Cristo si è immolato per l’intera umanità” – ha rimarcato il Pontefice – l’aspetto richiamato dalla processione e dall’adorazione corale dell’Eucaristia, al centro della festa del Corpus Domini, dove il “passaggio” di Cristo “fra le case e per le strade della nostra città sarà per coloro che vi abitano un’offerta di gioia, di vita immortale, di pace e di amore”.

Nell’omelia il Papa ha poi rivolto un invito ad “impegnarsi in prima persona”. Commentando il brano di San Luca sulla moltiplicazione dei pani e dei pesci, Benedetto XVI ha fatto notare che “il miracolo compiuto dal Signore contiene un esplicito invito ad offrire ciascuno il proprio contributo. I cinque pesci e i due pani stanno ad indicare il nostro apporto, povero ma necessario, che Egli trasforma in dono di amore per tutti”. Di qui l’esortazione, rivolta da Gesù ai suoi discepoli, “ad impegnarsi in prima persona”, a partire dalla consapevolezza che l’Eucaristia ”è una chiamata alla santità e al dono di sé ai fratelli”, perché “la vocazione di ciascuno di noi è quella di essere, insieme a Gesù, pane spezzato per la vita del mondo”. Un invito, questo, rivolto “in particolare a noi, raccolti in questa storica Piazza intorno all’Eucaristia”, ha detto il Papa salutando “con affetto” tutti i presenti. “Ci uniremo in processione – ha aggiunto – quasi a portare idealmente il Signore Gesù per tutte le vie e i quartieri di Roma. Lo immergeremo nella quotidianità della nostra vita”, perché nella festa del Corpus Domini “Gesù bussa alla porta del nostro cuore e ci chiede di entrare non soltanto per lo spazio di un giorno, ma per sempre”.

Fonte: Sir