Vita Chiesa
BRASILE: IL MESSAGGIO AI POPOLI DELLA V CONFERENZA GENERALE DELL’EPISCOPATO LATINOAMERICANO E DEI CARAIBI
Un messaggio a tutti i membri della Chiesa e agli uomini e donne del continente che desiderano contribuire alla costruzione di un’America Latina più giusta, umana e solidale. A diffonderlo, dopo circa 20 giorni di lavori, la V Conferenza generale dell’Episcopato Latinoamericano e dei Caraibi, inaugurata da Benedetto XVI lo scorso 13 maggio. Le sessioni di lavoro della Conferenza si sono concluse mercoledì pomeriggio nel Santuario di Nostra Signora Aparecida (Brasile), con l’approvazione del documento finale, che sarà consegnato al Papa durante l’udienza prevista l’11 giugno; successivamente il documento sarà reso pubblico. Ci impegniamo si legge nel messaggio – a difendere i più deboli, specialmente i bambini, gli ammalati, gli emarginati, i giovani in situazione di rischio, gli anziani, i prigionieri e i migranti. Ribadiamo il diritto dei popoli di difendere e promuovere – come ha detto Benedetto XVI in Brasile – i valori di tutti gli strati sociali, e specialmente dei popoli indigeni. Vogliamo contribuire a garantire condizioni degne di vita: salute, alimentazione, educazione, casa e lavoro per tutti.
>La fedeltà a Gesù si legge ancora nel messaggio – esige che combattiamo i mali che danneggiano o distruggono la vita, come l’aborto, le guerre, i sequestri, la violenza armata, il terrorismo, lo sfruttamento sessuale e il narcotraffico. Invitiamo tutti i dirigenti delle nostre nazioni a difendere la verità e l’inviolabile e sacro diritto alla vita e alla dignità della persona umana, dalla sua concezione alla morte naturale. La Conferenza generale, poi, annuncia: Convochiamo tutti i nostri fratelli e le nostre sorelle perché, uniti, realizziamo con entusiasmo la Grande missione continentale. Sarà una nuova Pentecoste che ci spingerà ad andare, soprattutto, in cerca dei cattolici allontanatisi e che poco o nulla conoscono Gesù Cristo. Dovrà raggiungere tutti, essere permanente e profonda. Nelle conferenze stampa, svoltesi durante la Conferenza generale, è stato più volte spiegato che la Grande missione continentale non intende fare proselitismo, ma solo cercare di raggiungere, con amicizia, quei battezzati nella Chiesa cattolica che poi l’hanno abbandonata.
Il messaggio al popolo latinoamericano fa, poi, riferimento alle precedenti Conferenze generali: A Medellín (nel 1968, ndr) e a Puebla (nel 1979) abbiamo concluso dicendo: Crediamo. Ad Aparecida, come abbiamo fatto a Santo Domingo (nel 1992), proclamiamo con tutte le nostre forze: Crediamo e speriamo. Speriamo di… essere una Chiesa viva, fedele e credibile; vivere il nostro essere cristiani con gioia e convinzione come discepoli-missionari di Gesù Cristo; promuovere un laicato maturo, corresponsabile della missione di annunciare e rendere visibile il Regno di Dio; promuovere la partecipazione attiva della donna nella società e nella Chiesa; mantenere con rinnovato sforzo il nostro impegno preferenziale ed evangelico per i poveri; accompagnare i giovani nella loro formazione e ricerca di identità, vocazione e missione, rinnovando il nostro impegno per loro; rafforzare con audacia la pastorale della famiglia e della vita; valorizzare e rispettare i nostri popoli indigeni e afrodiscendenti; fare progressi nel dialogo ecumenico; fare di questo continente un modello di riconciliazione, di giustizia e di pace; avere cura della creazione; collaborare all’integrazione dei popoli dell’America Latina e dei Caraibi.