Vita Chiesa
BENEDETTO XVI IN BRASILE; MESSA ALL’APARECIDA: UN MOMENTO DI GRAZIA PER QUESTO CONTINENTE E PER IL MONDO INTERO
Nell’omelia Benedetto XVI ha rimarcato l’importanza del tempo e del luogo. Il tempo ha osservato – è quello liturgico di Pasqua, giunto alla sesta Domenica: è ormai vicina la Pentecoste, e la Chiesa è invitata ad intensificare l’invocazione allo Spirito Santo. Il luogo è il Santuario nazionale di Nostra Signora Aparecida, cuore mariano del Brasile: Maria ci accoglie e, quale Madre e Maestra, ci aiuta ad elevare a Dio una preghiera unanime e fiduciosa. Per il Pontefice questa celebrazione liturgica costituisce il fondamento più solido della V Conferenza, perché pone alla sua base la preghiera e l’Eucaristia. Solo la carità di Cristo ha evidenziato, può fare di questa riunione un momento di grazia per questo Continente e per il mondo intero. La prima delle Conferenze Generali dell’Episcopato Latinoamericano e dei Caraibi, quella del 1955 a Rio de Janeiro ha quindi rammentato il Papa -, si avvalse di una speciale Lettera inviata dal Papa Pio XII; nelle successive, è stato il Vescovo di Roma a raggiungere la sede della riunione continentale per presiederne le fasi iniziali.
Con riferimento al cosiddetto concilio di Gerusalemme descritto nella prima Lettura, durante l’omelia Benedetto XVI ha rilevato: Questa pagina è molto appropriata per noi perché ci richiama il senso del discernimento comunitario intorno alle grandi problematiche che la Chiesa incontra lungo il suo cammino e che vengono chiarite dagli apostoli e dagli anziani con la luce dello Spirito Santo, il quale aiuta la comunità cristiana a camminare nella carità verso la piena verità. Questo ha spiegato il Papa – è il metodo con cui operiamo nella Chiesa. Non è solo una questione di procedura; è il riflesso della natura stessa della Chiesa. Quanto alla Gerusalemme celeste della seconda Lettura, Benedetto XVI ha avvertito: Contemplarla e desiderarla, non deve costituire motivo di evasione dalla realtà storica in cui la Chiesa vive condividendo le gioie e le speranze, i dolori e le angosce dell’umanità contemporanea, specialmente dei più poveri e sofferenti. Una Chiesa animata e mobilitata nella carità di Cristo ha concluso il Pontefice sprigiona una forza missionaria irresistibile, che è la forza della santità.