Vita Chiesa

BENEDETTO XVI IN BRASILE; ALL’AEROPORTO DI SAO PAULO: UN POPOLO CON VALORI CRISTIANI CHE MAI SARANNO CANCELLATI

“So che l’anima di questo popolo, così come di tutta l’America Latina, custodisce valori radicalmente cristiani che mai saranno cancellati. E ho la certezza che in Aparecida, durante la Conferenza Generale dell’Episcopato, questa identità sarà rinforzata promuovendo il rispetto della vita, dal momento del suo concepimento fino al suo declino naturale, come esigenza propria della natura umana; farà anche della promozione della persona umana l’asse della solidarietà, soprattutto con i poveri e gli abbandonati”. Lo ha detto il Papa, nel discorso pronunciato ieri sera, durante la cerimonia di benvenuto all’aeroporto di São Paulo–Guarulhos, dove ad accoglierlo, oltre al presidente Lula da Silva vi era una delegazione di cardinali e vescovi, tra i quali il card. Javier Errazuriz Ossa, arcivescovo di Santiago del Cile e presidente Celam, il card. Geraldo Macella Agnelo, arcivescovo di São Salvador de Bahia, e l’arcivescovo di São Paulo, mons. Odilo Pedro Scherer. Partito in mattinata da Roma, l’aereo papale era atterrato a São Paulo alle 16.30 ora locale (21.30 in Italia). Rispondendo alle parole di benvenuto rivoltegli dal presidente del Brasile Lula da Silva, Benedetto XVI ha affermato di aver sentito echeggiare in esse “i sentimenti di affetto e di amore di tutto il popolo brasiliano verso il Successore dell’Apostolo Pietro” e ha spiegato il motivo principale del proprio viaggio, “di portata latinoamericana e carattere fondamentalmente religioso”: “presiedere, in Aparecida, la sezione di apertura della V Conferenza Generale dell’Episcopato dell’America Latina e dei Carabi”.

La Chiesa – ha proseguito Benedetto XVI nel suo discorso ufficiale all’aeroporto di São Paulo, con riferimento alla V Conferenza generale dell’episcopato – vuole soltanto indicare i valori morali di ogni situazione e formare i cittadini perché possano decidere coscientemente e liberamente; in questo senso, non mancherà di insistere sull’impegno che dovrà essere preso per assicurare il consolidamento della famiglia, come cellula base della società; della gioventù, la cui formazione costituisce un fattore decisivo per il futuro di una Nazione – e, infine, ma non da ultimo, difendendo e promuovendo i valori soggiacenti in tutti gli strati sociali, soprattutto nelle popolazioni indigene”. “Il Brasile occupa un posto molto speciale nel cuore del Papa – ha sottolineato ancora Benedetto XVI – non solo perché è nato cristiano e possiede oggi il numero più elevato di cattolici, ma principalmente perché é una nazione ricca di potenzialità con una presenza ecclesiale che è motivo di gioia e speranza per tutta la Chiesa”. “Questo Paese – ha rimarcato – dovrà servire di culla per le proposte ecclesiali che, se Dio vorrà, potranno dare un rinnovato vigore e slancio missionario a questo Continente”.

“In quest’area geografica i cattolici sono la maggioranza: questo significa che devono contribuire in maniera particolare al servizio del bene comune della Nazione” ha affermato ancora Benedetto XVI nel suo discorso all’aeroporto di São Paulo. Per il Papa “la solidarietà sarà, senza dubbio, una parola piena di contenuto quando le forze vive della società, ognuna nel proprio ambito, si impegneranno seriamente a costruire un futuro di pace e di speranza per tutti”. Rammentando che la Chiesa Cattolica, come sottolineato nell’enciclica Deus caritas est, “è chiamata ad essere nel mondo testimone dell’amore del Padre, che vuol fare dell’umanità un’unica famiglia, nel suo Figlio”, il Pontefice ne ha richiamato il “profondo impegno nella missione evangelizzatrice, al servizio della causa della pace e della giustizia”. “La decisione, quindi, di realizzare una Conferenza essenzialmente missionaria – ha concluso – riflette bene la preoccupazione dell’Episcopato, così come la mia, di cercare cammini appropriati per far sì che, in Gesù Cristo, i nostri popoli abbiano la vita”.

Sir