Vita Chiesa

BENEDETTO XVI, UDIENZA AMMINISTRATORI DEL LAZIO: «QUI IL CRISTIANESIMO HA MESSO RADICI PROFONDE»

“Ribadire l’impegno della Provincia di Roma affinché la via della pace diventi una vera e propria autostrada del bene”: questo un passaggio dell’intervento di Enrico Gasbarra, presidente della Provincia di Roma, ricevuto in udienza stamattina da Benedetto XVI, nel tradizionale incontro del Papa con gli amministratori del Comune, della Provincia di Roma e della regione Lazio. Gasbarra, il sindaco di Roma, Walter Veltroni, e il presidente della Giunta regionale del Lazio, Piero Marrazzo, hanno presentato al Santo Padre le scelte e gli indirizzi adottati dalle rispettive amministrazioni. “Si possa sviluppare nel nostro Paese – è stato l’auspicio di Marrazzo – una forte collaborazione tra Stato e Chiesa e che ciò sia realizzabile riconoscendo laicamente la dimensione sociale e pubblica della religione” Marrazzo ha anche confermato l’impegno della regione, in memoria di don Andrea Santoro, di costruire a Trebisonda un centro di dialogo interculturale e interreligioso. Ha parlato del “cinismo di una società che fa dei bambini l’oggetto passivo del suo egoismo” Veltroni, ricordando che il Papa nel suo messaggio per Natale ha puntato lo sguardo “verso tutti i bambini sofferenti del mondo”. “Quello in cui siamo prigionieri è un modello di vita egoista e superficiale”, ha denunciato infine Veltroni.

“Rinsaldare e consolidare quei vincoli profondi, antichi e tenaci, che uniscono il Successore di Pietro a questa città, unica al mondo, alla sua provincia e a tutta la regione del Lazio”: è l’auspicio espresso da Benedetto XVI, all’inizio del suo indirizzo di saluto alle autorità regionali, provinciali e cittadine del Lazio e di Roma, ricevute in udienza per lo scambio di auguri di inizio anno. “Roma, con la sua storia millenaria e il suo significato universale, e insieme a Roma l’intero Lazio, le sue città, i suoi borghi, le sue contrade, – ha proseguito il Pontefice – sono una terra nella quale con speciale evidenza il cristianesimo ha messo radici e ha prodotto attraverso i secoli opere di bellezza e frutti di bene, mostrando in concreto quanto il Dio fattosi uomo sia davvero amico dell’uomo”. Il Papa ha proseguito sottolineando che “questo patrimonio di bontà e di bellezza è ora in certo senso affidato anche a voi, come pubblici amministratori, nel pieno rispetto della sana laicità delle vostre funzioni. E questo è un naturale terreno di collaborazione tra la Chiesa e la società civile che voi rappresentate”.

Riferendosi alla visita compiuta la settimana scorsa alla Mensa della Caritas diocesana di Roma, a Colle Oppio, Benedetto XVI ha ricordato che, “in quell’occasione, intitolando la Mensa stessa al mio indimenticabile predecessore Giovanni Paolo II, ho ripetuto le sue parole, pronunciate 15 anni prima in quel medesimo luogo: ‘L’uomo che soffre ci appartiene’”. Ha poi proseguito dicendo: “Ogni uomo che soffre appartiene alla Chiesa e al tempo stesso appartiene a tutti i fratelli in umanità. Appartiene dunque, e a un titolo preciso, anche alle vostre responsabilità di pubblici amministratori. Non posso non rallegrarmi, pertanto, della collaborazione da molto tempo in atto tra gli organismi ecclesiali e le vostre Amministrazioni, allo scopo di alleviare e soccorrere le molte forme di povertà, economica ma anche umana e relazionale, che affliggono un notevole numero di persone e di famiglie, specialmente tra gli immigrati”. Parlando del campo della salute, ha poi detto che “su questo terreno la Chiesa e le organizzazioni cattoliche sono liete di offrire la loro collaborazione, alla luce dei grandi principi della sacralità della vita umana, dal concepimento fino al suo termine naturale, e della centralità della persona del malato”.

La parte conclusiva del discorso agli amministratori laziali, Benedetto XVI l’ha dedicata alla famiglia, definendola un “fondamentale bene umano fondata sul matrimonio”. Ha poi auspicato “una politica della famiglia e per la famiglia”, con l’esigenza di “iniziative che possono rendere meno difficile e gravosa per le giovani coppie la formazione di una famiglia, e poi la generazione e l’educazione dei figli, favorendo l’occupazione giovanile, contenendo per quanto possibile il costo degli alloggi, aumentando il numero delle scuole materne e degli asili-nido”. Non è mancato un riferimento all’odierno dibattito sui Pacs, quando Benedetto XVI ha aggiunto: “Appaiono invece pericolosi e controproducenti quei progetti che puntano ad attribuire ad altre forme di unione impropri riconoscimenti giuridici, finendo inevitabilmente per indebolire e destabilizzare la famiglia legittima fondata sul matrimonio”. Dopo aver richiamato l’impegno per l’educazione dei giovani e il sostegno agli oratori, ha concluso rivolgendo agli amministratori presenti un fervido augurio “per le alte responsabilità che siete chiamati ad esercitare”. Sir