Vita Chiesa

PLENARIA CCEE: LA DICHIARAZIONE FINALE DEI VESCOVI

Un appello per il Darfur e grande preoccupazione per i cattolici dello Sri Lanka, per le violenze in Iraq e nei Territori palestinesi. E’ quanto esprime, in una dichiarazione finale, diffusa oggi, l’assemblea plenaria dei presidenti delle Conferenze episcopali d’Europa (Ccee) che si è chiusa l’8 ottobre a San Pietroburgo. “Il Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa – scrivono i vescovi – si unisce alle grida d’aiuto per il popolo della regione del Darfur in Sudan. Le statistiche sono allucinanti: almeno 200.000 morti e milioni di sfollati. In una situazione politica talmente complessa i vescovi d’Europa, insieme ai confratelli della Conferenza episcopale sudanese, si preoccupano per le vittime del disastro umanitario ed incoraggiano i cattolici dell’Europa a fare tutto il possibile per sostenere il loro sforzo, con la preghiera, con aiuti finanziari”. Non meno gravi sono le notizie che “arrivano dai cattolici dello Sri Lanka” dove “non pochi di loro, fra cui alcuni sacerdoti, sono ‘spariti’ senza traccia, e centinaia di persone sono state uccise in questi ultimi mesi”.

Nella loro dichiarazione i vescovi ricordano anche “la sorte tragica del popolo iracheno; da secoli musulmani e cristiani hanno vissuto insieme nella pace, ma la violenza tra gruppi religiosi di questi mesi sta lacerando la comunità musulmana e rendendo quasi impossibile la stessa sopravvivenza di quella cristiana. Contemporaneamente sono ancora accaduti episodi particolarmente feroci di violenza nei territori palestinesi, dove le divisioni interne sembrano costituire la prova più grave che questo popolo abbia dovuto affrontare finora”. A fronte di tutte queste situazioni “i membri del Cccee auspicano che i fedeli si impegnino per dare ogni aiuto possibile. Compito importante è anche quello di informarsi sui Paesi – anche quelli non molto lontani – dove il diritto alla libertà religiosa è spesso calpestato e su tutte quelle zone dove la malattia e la fame stroncano la vita a tanti figli di Dio, per tener vivo il problema nell’opinione pubblica e presso le autorità”. I vescovi europei, infine, “insistono perché venga ripreso con serietà il programma del “Millennium Goals”, che si prefigge, entro il 2015, lo sradicamento della povertà, fame, mortalità infantile, malattie e il sostegno dell’educazione, dell’uguaglianza, della sostenibilità ambientale. Esso è stato lanciato nel Giubileo del 2000, ma è troppo disatteso”.

“Davanti alle grandi sfide storiche, l’assemblea di Sibiu è una chance da cogliere per dare un segnale forte di comunione e fiducia in Europa”. L’assemblea plenaria dei presidenti delle Conferenze episcopali in Europa (Ccee) svoltasi a San Pietroburgo ha dato rilievo alla Terza assemblea ecumenica europea (Aee3), organizzata dal Ccee con la Conferenze delle Chiese europee (Kek), che si svolgerà in Romania a Sibiu, il 4-9 settembre 2007. A parlarne, come si legge nel comunicato finale dell’assemblea, è stato mons. Stanislav Hocevar per il quale “i Presidenti delle Conferenze sono impegnati in prima persona per questo evento e sono riconoscenti a tutti coloro che sono disposti a partecipare al “pellegrinaggio”.

Ad oggi sono stati recensiti 37 incontri nazionali o trans-regionali: significativI quelli in Bulgaria e in Voivodina. Il 15-18 febbraio 2007, i 150 delegati delle Conferenze episcopali e Chiese in Europa si incontreranno a Wittenberg (Germania) per approfondire la tradizione delle Chiese e comunità nate dalla Riforma”. Nel comunicato finale anche l’agenda futura del Ccee: il congresso dei docenti di tutte le università d’Europa che si terrà a Roma dal 21-24 giugno 2007 sul tema del nuovo umanesimo; il progetto di seminari tra vescovi europei e africani sulle migrazioni che si concluderà con un simposio nel 2010 sull’evangelizzazione e le culture.Sir