Vita Chiesa

BENEDETTO XVI: SUPERARE OGNI FORMA DI ODIO E DI VIOLENZA; FRAINTESE LE MIE PAROLE SULL’ISLAM

Il viaggio apostolico in Baviera “non è stato un semplice ‘ritorno’ al passato”, ma anche “un’occasione provvidenziale per guardare con speranza al futuro”. Lo ha detto, stamattina, durante l’udienza generale a piazza San Pietro, il Papa. Il motto della visita, “Chi crede non è mai solo”, ha aggiunto Benedetto XVI, “voleva essere un invito a riflettere sull’appartenenza di ogni battezzato all’unica Chiesa di Cristo, all’interno della quale non si è mai soli, ma in costante comunione con Dio e con tutti i fratelli”. Il Santo Padre ha ricordato anche un passaggio dell’omelia della messa sulla spianata della “Neue Messe” di Monaco (10 settembre), nella quale aveva evidenziato che “esiste una ‘debolezza d’udito’ nei confronti di Dio di cui si soffre specialmente oggi”. “È compito di noi, cristiani in un mondo secolarizzato – ha chiarito, stamattina, il Papa -, proclamare e testimoniare a tutti il messaggio di speranza che la fede ci offre: in Gesù crocifisso Iddio, Padre misericordioso, ci chiama ad essere suoi figli e a superare ogni forma di odio e di violenza per contribuire al definitivo trionfo dell’amore”.

“Non volevo in nessun modo far mie le parole negative pronunciate dall’imperatore medievale in questo dialogo. Il loro contenuto polemico non esprime la mia convinzione personale. La mia intenzione era ben diversa: partendo da ciò che Manuele II successivamente dice in modo positivo, con una parola molto bella, circa la ragionevolezza che deve guidare nella trasmissione della fede, volevo spiegare che non religione e violenza, ma religione e ragione vanno insieme”. Con queste parole, accompagnate da un forte applauso dei 20mila presenti all’udienza, Benedetto XVI è tornato oggi sul recente viaggio in Baviera e alla sua “prolusione” tenuta all’università di Regensburg il 12 settembre nella quale era contenuta la citazione, “fraintesa”, relativa al dialogo tra l’imperatore bizantino e un persiano colto su cristianesimo e islam. “Volevo invitare al dialogo della fede cristiana col mondo moderno e al dialogo di tutte le culture e religioni – ha aggiunto il Pontefice -. Spero che in diverse occasioni della mia visita – per esempio, quando a Monaco ho sottolineato quanto sia importante rispettare ciò che per gli altri è sacro – sia apparso con chiarezza il mio rispetto profondo per le grandi religioni e, in particolare, per i musulmani, che adorano l’unico Dio e con i quali siamo impegnati a difendere e promuovere insieme, per tutti gli uomini, la giustizia sociale, i valori morali, la pace e la libertà”. “Confido quindi – ha concluso – che, dopo le reazioni del primo momento, le mie parole nell’Università di Regensburg possano costituire una spinta e un incoraggiamento a un dialogo positivo, anche autocritico, sia tra le religioni come tra la ragione moderna e la fede dei cristiani”.

“Seguo con preoccupazione le notizie che giungono dall’Ungheria. E prego il Signore che tutte le parti trovino una soluzione giusta e pacifica”. Lo ha detto Benedetto XVI salutando al termine dell’udienza i pellegrini di lingua ungherese provenienti da Budapest e Nagymácséd. Da due giorni a Budapest si susseguono scontri tra polizia e fazioni antigovernative. Quest’ultime sono scese in piazza per chiedere le dimissioni del governo di Ferenc Gyurcsany. Il premier aveva ammesso di avere mentito agli elettori per vincere le politiche dell’aprile scorso. Sir