Vita Chiesa

MEDIO ORIENTE, MONS. SIMONI: PREGARE PER LA PACE VUOL DIRE ANCHE DIFENDERE LA VITA UMANA

Pregare per la pace significa anche operare per “la difesa della vita umana del suo stato embrionale al suo stato terminale”, oltre che operare con “la parola, la testimonianza, la cultura, l’interessamento sociale e politico” a favore della tutela della famiglia, del “lavoro per tutti”, della giustizia “da rendere alle innumerevoli popolazioni oppresse da miserie d’ogni genere e che costituiscono la maggior parte dell’umanità”. E’ quanto scrive mons. Gastone Simoni, vescovo di Prato che, accogliendo l’invito del Papa, ha invitato i fedeli della diocesi toscana a “pregare per la pace contro la guerra”. “All’indomani della seconda guerra mondiale le Nazioni Unite decisero la nascita di due Stati, quello israeliano e quello palestinese, ma quello palestinese ancora non c’é”, ricorda il presule a proposito della crisi mediorientale, esortando i fedeli a “solidarizzare con le grida di dolore e il pianto di ebrei e di palestinesi e con quanti vogliono e cercano davvero, in maniera determinata e disinteressata, la giustizia e la riconciliazione per la Terra Santa e tutta la regione mediorientale”. “Riunirsi a pregare per la pace e contro la guerra – sottolinea mons. Simoni – non è compiere un’azione meramente simbolica. La preghiera è un vero atto di potere benefico che influisce misteriosamente nella vita e nella storia”. Sir

Il testo integrale dell’intervento di mons. Simoni (dal sito della Diocesi di Prato)