Vita Chiesa
BENEDETTO XVI: CONSACRATE LE FAMIGLIE AL SACRO CUORE
Benedetto XVI ha lanciato un appello perché cresca il senso della dignità della persona e spinga la società a garantire una maggiore sicurezza nel lavoro: lo ha fatto oggi alla fine della preghiera dell’Angelus, pregando per le vittime di un incidente sul lavoro che ha causato ieri la morte di un persona e il ferimento di altre 14, sul cantiere dell’autostrada Catania Siracusa. Il papa ha assicurato la sua preghiera alle vittime e ai loro familiari.
In precedenza, prendendo spunto dal calendario liturgico di questi giorni, Benedetto XVI, papa catechista e teologo, ha usato il tempo della riflessione prima dell’Angelus per far comprendere il valore delle feste del Sacro Cuore, Giovanni il Battista, il Cuore Immacolato di Maria, i santi Pietro e Paolo, strappandole dal sentimentalismo e mostrandone l’attualità per il cristiano e per il mondo.
Ricordando la festa di venerdì 23 giugno scorso, Benedetto XVI ha detto: Era tradizionale e in alcuni Paesi lo è ancora la consacrazione al Sacro Cuore delle famiglie, che ne conservavano un’immagine nella loro casa. Le radici di questa devozione affondano nel mistero dell’Incarnazione; è proprio attraverso il Cuore di Gesù che in modo sublime si è manifestato l’Amore di Dio verso l’umanità. L’autentico culto del Sacro Cuore, diffusosi dal XVII secolo, conserva tutta la sua validità, ha detto il papa. Essa attrae specialmente le anime assetate della misericordia di Dio, che vi trovano la fonte inesauribile da cui attingere l’acqua della Vita, capace di irrigare i deserti dell’anima e di far rifiorire la speranza.
Benedetto XVI ha anche ricordato che la solennità del Sacro Cuore di Gesù è anche la Giornata mondiale di preghiera per la santificazione dei sacerdoti. Colgo l’occasione ha aggiunto – per invitare tutti voi, cari fratelli e sorelle, a pregare sempre per i sacerdoti, affinché possano essere validi testimoni dell’amore di Cristo.
Dalla festa della natività di Giovanni Battista celebrata ieri il papa ha messo in luce l’espressione ”Egli deve crescere e io invece diminuire” (Gv 3,30). Questa espressione, egli ha detto, è programmatica per ogni cristiano. La nostra vita ha spiegato il papa – è tutta e sempre relativa’ a Cristo e si realizza accogliendo Lui, Parola, Luce e Sposo, di cui noi siamo voci, lucerne e amici (cfr Gv 1,1.23; 1,7-8; 3,29).
Commentando poi la festa dei santi Pietro e Paolo, il pontefice ha detto: Lasciare che l”io’ di Cristo prenda il posto del nostro io’ è stato in modo esemplare l’anelito degli Apostoli Pietro e Paolo, che la Chiesa venera con solennità il prossimo 29 giugno. San Paolo ha scritto di sé: “Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me” (Gal 2,20).
Prima della preghiera dell’Angelus, il papa ha anche ricordato la festa del Cuore Immacolato di Maria, Cuore di Madre, che continua a vegliare con tenera sollecitudine su tutti noi. La sua intercessione ci ottenga di essere sempre fedeli alla vocazione cristiana.
Benedetto XVI ha anche salutato gli studenti che in questi giorni completano gli esami ed assicuro loro un ricordo nella preghiera.