Vita Chiesa

FAMIGLIA, SETTIMANA DI FORMAZIONE CEI: IL RISCHIO DI FALLIMENTO COINVOLGE ORMAI COPPIE DI OGNI ETÀ

“I fallimenti coniugali non riguardano più solo coppie che fin dall’inizio si presentavano a rischio per evidente mancanza della maturità e dei requisiti necessari per contrarre matrimonio, o per assenza di solide motivazioni ideali o di fede; l’esperienza del fallimento coinvolge ormai coppie di ogni età che si ritenevano solide e ben attrezzate contro ogni difficoltà, coppie che hanno compiuto articolati e robusti cammini di preparazione al matrimonio cristiano, anche persone impegnate nella vita ecclesiale”: lo ha detto don Sergio Nicolli, direttore dell’Ufficio Cei per la pastorale della famiglia, presentando la settimana di formazione promossa insieme alla Confederazione dei Consultori di ispirazione cristiana e all’Unione consultori italiani prematrimoniali e matrimoniali (Ucipem) a Paestum (25-29 giugno) sul tema “Vi darò un cuore nuovo. Disagio e crisi di coppia: fallimento o speranza di novità?”.

Secondo Nicolli, “un tempo si pensava che di fronte alle situazioni di crisi fosse efficace soltanto l’intervento dell’esperto, psicologo, mediatore familiare, assistente sociale. Oggi invece non è più così: il problema della crisi va posto in termini pastorali”. Alla settimana formativa di Paestum si parlerà così di disagio sessuale, dei primi “segnali indicatori” della crisi di coppia, di accompagnamento spirituale delle coppie in crisi, del ruolo delle parrocchie e dell’Ufficio famiglia della diocesi, dei Consultori.

Tra i “laboratori” che verranno proposti alla Settimana di formazione” promossa dalla Cei a Paestum (25-29 giugno) sul tema “Vi darò un cuore nuovo. Disagio e crisi di coppia: fallimento o speranza di novità?”, c’è quello sull’ “educare a una sana conflittualità”, sulle “attese della coppia e il realismo del quotidiano”, su “quasi tutto quello che si può fare nella preparazione al matrimonio per prevenire la crisi”, su “non sempre è festa… difficoltà che possono mettere in crisi la coppia”, sul rapporto con le famiglie di origine, sui tempi di lavoro. “Quello che vogliamo cercare di approfondire è il convincimento che, quando la crisi è riconosciuta per tempo e accompagnata e sostenuta da persone competenti e sensibili, essa può essere felicemente superata e avviare una stagione nuova della coppia, una relazione più solida, serena e gratificante”, spiega il direttore dell’Ufficio Cei di pastorale familiare, don Sergio Nicolli.

“Anzi – aggiunge – questo ci fa intravedere nella crisi addirittura una opportunità: è possibile interpretarla non più come l’anticamera del fallimento, ma come una opportunità per un significativo salto di qualità nella relazione”. Secondo il direttore dell’Ufficio Cei, quindi, occorre impegnarsi per “guardare al momento della difficoltà seria nella relazione non come a una inesorabile tragedia ma come un tempo denso di rischi ma anche di opportunità per ripensare, quasi reinventare la relazione, riscoprendo il partner in modo diverso e superando i tanti pre-giudizi che si accumulano nella vita quotidiana”.Sir