Vita Chiesa

BENEDETTO XVI AL CORPUS DOMINI: «L’OSTIA NOSTRA MANNA DAL CIELO, SIMBOLO PASSIONE E UNITÀ»

“Guardando più da vicino l’ostia ci appare come la sintesi della creazione, tra cielo e terra, come attività e spirito dell’uomo”. Lo ha detto ieri sera il Papa, durante l’omelia della messa per il Corpus Domini, sul sagrato di San Giovanni in Laterano, prima di portare in processione il Santissimo Sacramento fino a S.Maria Maggiore. “L’ostia – ha aggiunto Benedetto XVI – è il tipo più semplice di nutrimento, fatto soltanto di farina e acqua; è il cibo dei poveri perché è ai poveri che il Signore ha destinato la sua vicinanza”. Se nel pane “è racchiusa la fatica umana, il lavoro quotidiano di chi coltiva la terra, semina e raccoglie”, ha evidenziato il Santo Padre, è anche “frutto della terra” e il fatto che “la terra porti frutto non è merito nostro. Solo il Creatore poteva conferirle creatività. Il pane è frutto della terra e insieme del cielo: ciò presuppone la sinergia tra le forze della terra e i doni dall’alto, come il sole e la pioggia. E così anche l’acqua, di cui abbiamo bisogno per preparare il pane, non possiamo produrla da noi”.

Il Papa ha, poi, rivolto un pensiero alla situazione attuale: “In un periodo in cui si parla della desertificazione e sentiamo sempre di nuovo denunciare il pericolo di uomini e di bestie che muoiono di sete nelle regioni senz’acqua, ci rendiamo conto della grandezza del dono dell’acqua e di come noi siamo incapaci di procurarcela da soli”.

Per il Papa l’acqua e il grano che fanno l’ostia, sono segni del mistero divino: nel segno del pane, infatti, ha osservato Benedetto XVI, si cela anche “il mistero della passione” perché il grano macinato presuppone “il morire e il risuscitare del chicco”: solo così “arriva il frutto e la vita nuova”, come è “realmente accaduto in Cristo, attraverso il suo soffrire e il suo morire”. “Egli – ha continuato il Santo Padre – ci accompagna in tutte le nostre sofferenze. Le vie che percorre con noi sono cammini di speranza. Perciò, noi quando guardiamo l’ostia consacrata, il segno della creazione ci parla”.

Benedetto XVI ha pure evidenziato che “il pane, fatto di molti chicchi, racchiude anche un elemento di comunione. Noi stessi, dai molti che siamo, dobbiamo diventare un solo pane e un solo corpo”. “L’ostia – ha proseguito il Papa – è la nostra manna con la quale Dio ci nutre, è veramente pane del cielo, mediante il quale Egli dona se stesso”. Di qui l’invito a seguire, in processione, “questo segno e così seguiamo Lui stesso e lo preghiamo di guidarci sulle strade di questa nostra storia”. Oltre sessantamila persone hanno accompagnato in processione Benedetto XVI, che, dal sagrato della Basilica di Santa Maria Maggiore, ha impartito la solenne benedizione eucaristica.Sir