Vita Chiesa

BENEDETTO XVI: EDUCARE I GIOVANI ALLA FEDE; IL CRISTIANESIMO NON E’ CONTRO LA GIOIA DELL’AMORE

“Educare le nuove generazioni alla fede è un compito grande e fondamentale che coinvolge l’intera comunità cristiana”. Lo ha detto il Papa, aprendo ieri sera il Convegno annuale della diocesi di Roma, in corso nella Basilica di S. Giovanni in Laterano fino all’8 giugno. “Tutti noi abbiamo bisogno, e specialmente i nostri ragazzi, adolescenti e giovani hanno bisogno, di vivere la fede come gioia”, ha esclamato Benedetto XVI, invitando a contrastare “due linee di fondo dell’attuale cultura secolarizzata, che spingono in direzione contraria all’annuncio cristiano e non possono non aere un’incidenza su coloro che stanno maturando i propri orientamenti e scelte di vita”. La prima, ha spiegato il Papa, è “quell’agnoscticiscmo che scaturisce dalla riduzione dell’intelligenza umana a semplice ragione calcolatrice e funzionale e che tende a soffocare il senso religioso”, la seconda è “quel processo di relativizzazione e di sradicamento che corrode i legami più sacri e gli affetti più degni dell’uomo, col risultato di rendere fragili le persone, precarie e instabili le nostre reciproche relazioni”.Altra tendenza stigmatizzata dal Pontefice, “quella strana dimenticanza di Dio che esiste oggi in vaste parti del mondo”, e dalla quale “nasce molto rumore effimero, molte inutili contese, ma anche una grande insoddisfazione e un senso di vuoto”. “Specialmente gli adolescenti e i giovani, che avvertono prepotente dentro di sé il richiamo dell’amore, hanno bisogno di essere liberati dal pregiudizio diffuso che il cristianesimo, con i suoi comandamenti e i suoi divieti, ponga troppi ostacoli alla gioia dell’amore, in particolare impedisca di gustare pienamente quella felicità che l’uomo e la donna trovano nel loro reciproco amore”. Lo ha detto il Papa, che aprendo ieri sera il Convegno annuale della diocesi di Roma ha puntualizzato che “la fede e l’etica cristiana non vogliono soffocare ma rendere sano, forte e davvero libero l’amore: proprio questo è il senso dei dieci Comandamenti, che non sono una serie di ‘no’, ma un grande ‘sì’ all’amore e alla vita”. Altro tema portante del discorso papale – oltre alla “grande questione dell’amore” che deve ispirare “tutta l’opera educativa” del cristiano, pena “un cristianesimo disincarnato, che non può interessare seriamente il giovane che si apre alla vita” – la “questione della verità” come base del dialogo tra fede e ragione. “Nell’educazione delle nuove generazioni non dobbiamo avere alcun timore di porre la verità della fede a confronto con le autentiche conquiste della conoscenza umana”, ha ammonito Benedetto XVI, per il quale “il dialogo tra fede e ragione, se condotto con sincerità e rigore, offre la possibilità di percepire la ragionevolezza della fede in Dio”. Sir

Discorso di apertura del Convegno ecclesiale di Roma (5 giugno 2006)