Vita Chiesa

ECUMENISMO: DE CLERMONT (KEK), «IL RUOLO DELLE CHIESE NELL’EUROPA DI OGGI»

“Qual è il contributo delle Chiese nell’Europa di oggi?”: con questa domanda è iniziata la riflessione di Jean Arnold De Clermont, presidente della Conferenza delle Chiese europee (Kek), che ha aperto, oggi pomeriggio, dopo il saluto di mons. Vincenzo Paglia, presidente della Commissione Cei per l’ecumenismo e il dialogo, e con la presidenza del metropolita della Sacra Arcidiocesi ortodossa d’Italia, Gennadios Zervos, il terzo convegno ecumenico nazionale, promosso, fino al 7 giugno a Terni, sul tema “I cristiani e l’Europa”.

L’incontro, organizzato congiuntamente dalla Commissione Cei per l’Ecumenismo e il dialogo, la Chiesa ortodossa d’Italia e la Federazione delle Chiese Evangeliche d’Italia, fa seguito ai due precedenti, che si sono svolti a Perugia e Viterbo, e si inserisce nell’itinerario di preparazione per l’Assemblea ecumenica delle Chiese europee che si terrà a Sibiu, in Romania, nel 2007. “Sibiu – ha detto De Clermont – sarà una tappa fondamentale per mettere all’opera la Carta ecumenica perché in Romania, in cui la Chiesa di maggioranza è ortodossa, saremo accolti dall’insieme delle Chiese locali, sia cattoliche sia protestanti. Sarà, quindi, l’occasione, per noi, per toccare con mano uno dei problemi più difficili da affrontare in Europa, cioè la relazione tra Chiese maggioritarie e minoritarie”. Per De Clermont, inoltre, le Chiese saranno chiamate “a testimoniare insieme al centro stesso del progetto europeo”.

Il presidente della Kek, Jean Arnold De Clermont, ha evidenziato come “il progetto europeo è fondato su una visione dell’Europa come spazio di pace, di riconciliazione e di cooperazione. Ai miei occhi, niente è più fallace di credere che la pace e la libertà siano scontate. Esse richiedono uno sforzo costante per superare chiusure nazionaliste o xenofobe”. Per De Clermont, “le Chiese devono prendere parte attiva nella lotta contro le paure nazionaliste o xenofobe sulle quali si basano le nostre chiusure: paura dello straniero, del futuro, dei cambiamenti. Il messaggio evangelico, invece, è fondato sulla speranza”.

Un altro contributo fondamentale che “i cristiani devono offrire alla costruzione dello spazio europeo” è per De Clermont “la comprensione di un’umanità solidale”: “La sfida dell’emigrazione che coinvolge 200 milioni di esseri umani, la sfida della povertà e della cittadinanza partecipativa sono interrogativi centrali per la nostra vita”. “Nel nostro continente europeo – ha concluso il presidente della Kek – noi vogliamo, con il Vangelo, impegnarci per la dignità della persona umana come immagine di Dio e, come Chiese, contribuire alla riconciliazione dei popoli e delle culture”.Sir