Vita Chiesa

BENEDETTO XVI IN POLONIA, MESSA IN PIAZZA PILSUDSKI: RINGRAZIARE DIO PER I GRANDI CAMBIAMENTI AVVENUTI

Malgrado il freddo e la pioggia almeno 300.000 pellegrini hanno partecipato questa mattina alla messa celebrata da Benedetto XVI sulla piazza Josef Pilsudski nel cuore della capitale polacca. Iniziando e finendo la sua omelia in lingua polacca Benedetto XVI ha suscitato l’entusiasmo della gente, entusiasmo che non è diminuito neppure quando ha interrotto gli applausi per continuare il suo pensiero. “Sulla piazza dove Giovanni Paolo II nel 1979 lanciò l’appello: Che lo Spirito Santo discenda e rinnovi la faccia della terra, di questa terra – dice Mucin Lesniak, corrispondente polacco di SIREuropa – c’era questa mattina l’atmosfera di allora: il silenzio, il raccoglimento. Ecco il Genius loci, la grandezza della gente polacca”. Tra le persone che hanno ricevuto la Comunione dalle mani di Benedetto XVI c’era anche la mamma di padre Popieluszko assassinato nel 1984 dalla polizia segreta del regime comunista.

“Insieme con voi desidero elevare un canto di gratitudine alla Provvidenza, che mi permette di stare qui oggi come pellegrino”: Benedetto XVI ha voluto usare le stesse parole che vennero pronunciate 27 anni fa da Giovanni Paolo II durante la sua prima visita pastorale, per aprire l’omelia della messa nella storica piazza Pilsudski, davanti a una folla enorme. La citazione ha suscitato una grande commozione tra i presenti e Benedetto XVI ha poi proseguito ricordando che “in questo stesso luogo fu congedato con solenne cerimonia funebre il grande Primate della Polonia Cardinale Stefano Wyszynski, di cui in questi giorni ricordiamo il 25° anniversario della morte”. Ricordata la forte fede di Wyszynski, Benedetto XVI ha aggiunto: “Come non ringraziare oggi Dio per quanto si è realizzato nella vostra Patria e nel mondo intero, durante il pontificato di Giovanni Paolo II? Davanti ai nostri occhi sono avvenuti cambiamenti di interi sistemi politici, economici e sociali. La gente in diversi Paesi ha riacquistato la libertà e il senso della dignità”.

“Non dimentichiamo le grandi opere di Dio”, ha poi detto, citando un Salmo. Entrando nella parte più dottrinale dell’omelia, il Papa ha sottolineato il “profondo legame che esiste tra la fede e la professione della Verità Divina, tra la fede e la dedizione a Gesù Cristo nell’amore, tra la fede e la pratica della vita ispirata ai comandamenti”.

Ha poi sviluppato una catechesi sull’importanza della predicazione della Parola, “da consegnare intatta” alle generazione future, sottolineando che “tanti predicatori del Vangelo hanno dato la vita proprio a causa della fedeltà alla verità della parola di Cristo”. Proprio “dalla premura per la verità è nata la Tradizione della Chiesa”, ha poi detto, invitando i fedeli a “non cadere nella tentazione del relativismo o dell’interpretazione soggettivistica e selettiva delle Sacre Scritture. Solo la verità integra ci può aprire all’adesione a Cristo morto e risorto per la nostra salvezza”.

E a proposito della determinazione dei credenti a seguire il Vangelo, Benedetto XVI ha aggiunto: “Ma che vuol dire amare Cristo? Vuol dire fidarsi di Lui anche nell’ora della prova, seguirLo fedelmente anche sulla Via Crucis, nella speranza che presto verrà il mattino della risurrezione. Affidandoci a Cristo non perdiamo niente, ma acquistiamo tutto”.

L’ultima parte dell’omelia di Benedetto XVI nella messa in piazza Pilsudski, a Varsavia, è stata dedicata al rapporto tra la fede del popolo polacco, la storia di questo Paese da cui è venuto Papa Wojtyla e il suo compito futuro. Benedetto XVI ha infatti pronunciato queste parole: “Ventisette anni fa, in questo luogo, Giovanni Paolo II disse: La Polonia è divenuta ai nostri tempi terra di testimonianza particolarmente responsabile. Vi prego, coltivate questa ricca eredità di fede a voi trasmessa dalle generazioni precedenti, l’eredità del pensiero e del servizio di quel grande Polacco che fu Papa Giovanni Paolo II”. Ha poi aggiunto: “Rimanete forti nella fede, tramandatela ai vostri figli, testimoniate la grazia, che avete sperimentato in modo così abbondante attraverso lo Spirito Santo nella vostra storia”.

Dopo la messa “un fatto sorprendente”, il Papa circondato dalla folla di fedeli lascia piazza Pilsudski a piedi. “Per la prima volta nel suo pontificato – commenta Mucin Lesniak – Benedetto XVI si è mosso così spontaneamente da sorprendere la stessa sicurezza. Accoglienza sempre più calorosa per Benedetto XVI. Qualche minuto più tardi il Papa è apparso al balcone della Nunziatura apostolica di Varsavia, sua sede durante il soggiorno nella capitale, e ha salutato i fedeli riuniti davanti all’edificio. Un preludio dell’affacciarsi di Benedetto XVI alla finestra dell’arcivescovado di Cracovia dalla quale Giovanni Paolo II aveva sempre voluto un incontro serale con i giovani?”. Lungo la sua strada dell’antica capitale della Polonia il Papa si fermerà tra poco nella “capitale spirituale polacca”, Czestochowa. Si raccoglierà davanti all’icona della Vergine Nera del monastero di Jasna Gora e incontrerà migliaia di pellegrini. Sir

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