Vita Chiesa

ASSEMBLEA CEI, CARD. RUINI: CODICE DA VINCI CONTIENE FALSIFICAZIONI, MA E’ OCCASIONE DI CATECHESI

Un’opera che contiene “fantasie” e “falsificazioni” sul cristianesimo, non solo a scopi commerciali ma per attaccare “il cuore stesso della nostra fede”. E’ la definizione del “Codice Da Vinci”, nella sua versione editoriale e cinematografica, così come è stata formulata oggi dal card. Camillo Ruini, presidente della Cei, all’apertura della 56° assemblea dei vescovi italiani, in corso in Vaticano fino al 19 maggio.

“Le mode editoriali e cinematografiche, oggi in particolare quella riguardante il cosiddetto Codice da Vinci – ha detto il cardinale – mostrano la necessità e offrono l’occasione di un’opera capillare di catechesi, e prima ancora di informazione storica, che aiuti la gente a distinguere con chiarezza i dati certi delle origini e dello sviluppo storico del cristianesimo dalle fantasie e dalle falsificazioni, che hanno primariamente uno scopo commerciale ma costituiscono anche una radicale e del tutto infondata contestazione del cuore stesso della nostra fede, a cominciare dalla croce del Signore”.

Quanto al “grande successo di lavori come Il Codice da Vinci”, per il presidente della Cei ha a che fare “con quell’odio, o quel venir meno dell’amore per se stessa che, come osservava l’allora cardinale Ratzinger, si è insinuato nella nostra civiltà”. “Non è il caso di cedere al pessimismo”, è tuttavia l’invito della Cei: “alla fine il fascino della verità è più forte di quello dell’illusione, e di verità la nostra gente oggi ha una grande sete”. Sir

«Codice da Vinci», calunnie, offese ed errori

Prolusione del card. Ruini all’Assemblea Cei (15 maggio 2006)