Vita Chiesa

BENEDETTO XVI: IN AFRICA CONTINUANO GLI ABUSI COLONIALI

“Ancora, sempre da parte delle grandi potenze, l’Africa continua ad essere oggetto di abuso e molti conflitti non avrebbero assunto questa forma se non ci fossero dietro gli interessi delle grandi potenze”: a dirlo è Papa Benedetto XVI, quando ieri, durante l’incontro con il clero romano tenuto ieri in Vaticano, ha risposto a una sacerdote che ricordando i Martiri dell’Uganda lo interrogava sulla Chiesa africana. “Il potere coloniale ha imposto frontiere nelle quali adesso devono formarsi Nazioni. Ma ancora c’è questa difficoltà di ritrovarsi in un grande insieme e di trovare, oltre le etnie, l’unità del governo democratico e anche la possibilità di opporsi agli abusi coloniali che continuano” continua Papa Ratzinger, sottolineando che fortunatamente l’Europa in Africa non ha importato solo le sue ideologie, i suoi interessi, “ma anche, con la missione, il fattore della guarigione”.

Secondo il Santo Padre, la Chiesa in Africa può giocare un ruolo importante come quello giocato in Europa in passato, quando “tramite il Cristianesimo” permise di superare “le etnie che esistevano” e formare “i grandi corpi delle Nazioni, le grandi lingue, e così comunioni di culture e spazi di pace”. “In Africa, abbiamo ancora in molte parti questa situazione, dove ci sono soprattutto le etnie dominanti. Così ho visto anche come la Chiesa, in tutta questa confusione, con la sua unità cattolica, è il grande fattore che unisce nella dispersione. In molte situazioni, adesso soprattutto dopo la grande guerra nella Repubblica Democratica del Congo, la Chiesa è rimasta l’unica realtà che funziona e che fa continuare la vita, dà l’assistenza necessaria, garantisce la convivenza e aiuta a trovare la possibilità di realizzare un grande insieme. In tal senso, in queste situazioni, la Chiesa svolge anche un servizio sostitutivo del livello politico, dando la possibilità di vivere insieme, e di ricostruire, dopo le distruzioni, la comunione, così come di ricostruire, dopo lo scoppio dell’odio, lo spirito di riconciliazione” ha aggiunto ancora il Papa. Oggi, ancor più che in passato, conclude Benedetto XVI, “abbiamo la responsabilità di avere anche noi una fede zelante che vuole aiutare gli altri, che è ben consapevole che dare la fede non è introdurre una forza di alienazione ma è dare il vero dono del quale ha bisogno l’uomo proprio per essere anche creatura dell’amore”.Misna