Vita Chiesa

GIOVANI E RELIGIONE: MONS. SIGALINI, «NON CHIUDETEVI IN PARROCCHIA O NEGLI ORATORI»

Tra i giovani italiani “esiste una tensione verso la spiritualità e la fede” ma non sempre “riesce a trovare risposta attraverso le forme tradizionali di partecipazione religiosa”: è la constatazione di mons. Domenico Sigalini, vescovo di Palestrina e presidente del Cop (Centro orientamento pastorale), che invita anche i giovani cattolici ad essere missionari “nei luoghi del tempo libero” e a “non chiudersi nelle proprie strutture e auto esaltazioni”. Ne ha parlato oggi a Roma, nel corso della conferenza stampa di presentazione del rapporto tra giovani e religione realizzata dall’Istituto di ricerca Iard, su commissione del Cop. “Il dato su cui la comunità cristiana deve riflettere e operare conversioni esplicite – ha osservato mons. Sigalini – è che esiste una tensione verso la spiritualità e la fede, ma questa tensione non riesce a trovare una risposta soddisfacente attraverso le forme tradizionali di partecipazione religiosa, nonostante persista un margine di fiducia verso la Chiesa cattolica che non è sfruttato o per niente o con nessuna creatività”.

Ma se la Chiesa “non riesce a parlare, a dialogare, a fare proposte ai giovani”, ha avvertito il vescovo, rischia di diventare “un probabile istituto culturale con la tendenza a diventare storico e quindi a trasformarsi in museo”. Mons. Sigalini ha messo in guardia soprattutto contro “la ricerca di mezzucci per attirare i giovani, per blandirli e far ingoiare contenuti che non vengono minimamente riscritti, non traditi”. Il presidente del Cop ha fatto notare anche che i giovani non religiosi “sono quelli più attivi nei diversi momenti del tempo libero, che non è solo sballo, ma anche attitudine alle attività culturali e alla lettura di libri e quotidiani”. Ecco perché, ha suggerito, “i luoghi del tempo libero sono veri luoghi di missione”. Da qui l’invito ai giovani credenti perché “non si chiudano nelle proprie strutture e auto esaltazioni e che i loro ambienti di tempo libero (oratori) e le loro capacità artistiche (musica, recital, sacre rappresentazioni…) siano offerte a tutti in modelli comunicativi ed espressivi e con livelli di professionalità che possano reggere il confronto e offrire contenuti ed esperienze significative oltre le proprie comode appartenenze e sicurezze”.

Il vescovo ha concluso invitando a chiedersi “se il calo evidente di questi anni di partecipazione associativa sia solo segno di disimpegno o non anche incapacità di offrire associazioni rinnovate e aperte, qualificate e in certo senso aggressive, coraggiose, non al traino o entro schemi strumentali”.Sir

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